La legge per la legalizzazione dell'aborto fino alla 14° settimana al voto ieri al Senato argentino è stata respinta! Hanno vinto i fazzoletti azzurri. A questo punto anche il rilascio dell'orrido videogame la cui mission è sconfiggere preti e suore e ammazzare un feto gigante perde molta della sua ferocia ma mantiene inalterato l'orrore
Il tema è la legalizzazione dell’aborto in Argentina. Sfacciatamente favorita dai media e fortemente voluta dal fronte abortista o pro choice che dir si voglia. Ma non abbastanza fortemente a quanto pare! Sì, quello che si sperava accadesse in Irlanda a maggio di quest’anno o in Italia nel lontano ormai 1978 è successo davvero in Argentina.
La legalizzazione dell’abortoè stata storicamente respinta da 38 deputati contro 31, preferendo salvare “entrambe le vite” -secondo lo slogan dei pro-life argentini (…) (UCCR)

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Non ne parlano ancora i media che speravano in tutt’altro esito e anzi nelle immagini dei servizi sul voto continua a prevalere lo sventolio dei fazzoletti verdi, quelli dei pro aborto, quelli che sono riusciti con l’inganno a rifilarne uno anche al Papa. Eppure è stata proprio la chiesa argentina, con la sua Conferenza Episcopale, che attingendo a piene mani alle parole di Papa Francesco, celebrando messe e mantenendo compatto il fronte del no all’aborto ha permesso la vittoria del sì alle vite, tutte e due, madre e figlio. Ha difeso “gli scartati”, secondo un’espressione inconfondibilmente bergogliana.
Alla luce di questa notizia allora la vicenda del videogame Doom Fetitoha un sapore diverso, sebbene pur sempre acre e disgustoso.
La causa dell’aborto non poteva conoscere frontiere, avrà pensato Florencia Rumpel, l’attivista argentina che ha rilasciato a metà luglio scorso il videogame programmato da autodidatta scaricabile per Windows, macOS e Linux, sbarcando così anche nella realtà virtuale (non delle più evolute ma perdoniamoglielo, è tanto volenterosa ma pur sempre una non professionista della programmazione).
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Racconta con un entusiasmo che non vuole celare che è stata ispirata dal movimento pro-life e in particolare da una grande sagoma di cartone che rappresentava un feto di 20 settimane portata a braccia lungo uno dei tanti e affollati cortei (e quanti potranno mai essere questi invasati di cattolici?).