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Non restano più “tapices del Purgatorio”. Ma qui sì

SEGUERO

Obispado de Girona

Miriam Diez Bosch - pubblicato il 06/08/18

Si chiamavano anche “telones de las almas”

Cercate su Google e non li troverete. È molto difficile imbattersi nei celebri “telones de almas” o “tapices del Purgatorio”.

In Spagna la maggior parte di queste rappresentazioni delle anime del Purgatorio tra le fiamme è stata distrutta durante la Guerra Civile nel 1936, ma ce n’è uno che viene ancora conservato nella chiesa di Santa Maria de Segueró, a Beuda, opera di Joan Carles Panyó (1755-1840).

Il “telón de las almas” era una tela decorata o un dipinto che si collocava nel cosiddetto “novenario de almas” all’interno della chiesa. Potremmo riferirci a un teatro d’ombre che catturava l’attenzione degli ascoltatori – non partecipanti, perché parliamo di un momento in cui i fedeli ascoltavano, ma non partecipavano attivamente alla liturgia.

La tela, chiamata anche “tapiz del Purgatorio”, rappresentava in genere le anime in atteggiamento di supplica. Normalmente si trattava di vari personaggi che piangevano mostrandosi pentiti e circondati da un fuoco da cui non potevano fuggire.

Dietro l’arazzo si muovevano ceri accesi che si alzavano e si abbassavano. Alcune anime ascendevano trionfanti al Cielo, mentre altre rimanevano nel castigo.

Era un catechismo visivo che rafforzava l’impatto dei predicatori nelle chiese oscure al momento del tramonto.

Ecco l’esemplare che si conserva in una chiesa catalana:

Le immagini del “novenario de almas” della chiesa di Santa Maria de Segueró di Beuda sono state concesse dal vescovado di Girona.

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