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La piaga mondiale delle spose bambine

SPOSA BAMBINA PAKISTAN

Shutterstock/Shaheryar Shahid

Paul De Maeyer - pubblicato il 02/08/18

Dalla Turchia agli USA, un fenomeno più diffuso di quanto si creda

Dove preferiresti che fosse tua figlia quando avrà 13 anni? Sui banchi di scuola o a letto con un uomo adulto? Questa la domanda posta dal giornalista Burak Bekdil, che sul sito Gatestoneinstitute.org si sofferma sul fenomeno delle spose bambine in Turchia.

Secondo i dati del Turkish Philanthropy Funds, menzionati dall’autore, attualmente un 40% delle ragazze turche al di sotto dei 18 anni vengono costrette a matrimoni precoci, un fenomeno che spiega anche l’alto tasso di abbandono scolastico tra le studentesse liceali turche: in media il 56%. Mentre la scolarizzazione media è di 6,5 anni in Turchia, in 45 province il tasso non raggiunge la media nazionale, così rivela la fonte.

Per l’autore, un esempio è quello dell’ex presidente Abdullah Gül. Il co-fondatore del partito conservatore AKP (al potere dal 2002) ed ex alleato dell’attuale uomo forte di Ankara, Recep Tayyip Erdogan, si è sposato infatti all’età di 30 anni con una ragazza 15enne.

E le cose rischiano di peggiorare. Nel gennaio scorso, così ricorda Bekdil, il Diyanet o Direttorato degli Affari Religiosi — l’organismo religioso è controllato direttamente dal governo turco — ha suggerito che le ragazzine di nove anni e i ragazzi di dodici avrebbero potuto contrarre matrimonio sotto la legge islamica, un fatwa che ha spinto la principale formazione dell’opposizione a chiedere un’inchiesta sul matrimonio minorile nel Paese. La legge turca consente il matrimonio dai 18 anni in su.

La situazione in Malesia

Anche in Malesia l’età minima prevista dalla legge civile per contrarre matrimonio è 18 anni, ma ci sono delle eccezioni. Con l’autorizzazione del Chief Minister o primo ministro dello Stato in cui vivono, le ragazze possono infatti sposarsi anche a 16 anni, mentre la legge islamica fissa un’età minima di 16 anni per le ragazze, ma concede con il permesso di una corte islamica anche delle eccezioni, spiega l’Independent.

Mentre il quotidiano malesiano di lingua inglese The Star, citato dall’Independent, ha riferito nel 2016 che nel corso degli ultimi cinque anni erano stati registrati nel Paese a maggioranza islamica più di 9.000 matrimoni minorili, molto clamore aveva provocato la notizia che una ragazzina 11enne di origini thailandesi, i cui genitori lavorano in una piantagione di alberi della gomma o caucciù, era stata data in matrimonio ad un facoltoso trader malesiano 41enne, che ha già due mogli e sei figli.

“Se è vero, è scioccante e inaccettabile”, ha detto la rappresentante dell’UNICEF in Malesia, Marianne Clark-Hattingh. “E’ una violazione dei suoi diritti”, ha continuato la responsabile del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia a Kuala Lumpur, la quale ha esortato il governo malesiano a lanciare una riforma legislativa che fissi l’età minima per i matrimoni a 18 anni senza eccezioni. L’ironia vuole che proprio nella capitale Kuala Lumpur si è svolto dal 25 al 27 giugno il secondo incontro mondiale della campagna Girls Not Brides.

Il Vecchio Continente

Da questo breve percorso si potrebbe dedurre che il problema non riguardi il Vecchio Continente. Ma non è così. Anche se i cinque Paesi con la maggiore diffusione di matrimoni minorili — cioè Bangladesh, Ciad, Guinea, Mali e Niger, nei quali più del 60% delle ragazze si sposa prima del raggiungimento dei 18 anni — sono molto lontani, proprio attraverso l’immigrazione il fenomeno pone anche il continente europeo davanti a certe scelte.

Lo dimostra il caso della Svezia, uno dei Paesi più aperti all’immigrazione e allo stesso tempo fra i più progressisti sui temi sociali, tra cui proprio i diritti dei bambini, dove è in atto un acceso dibattito politico sul tema. L’opposizione accusa di inazione l’attuale coalizione rosso-verde al potere, e il governo di essere “eccessivamente cauto per non essere considerato culturalmente insensibile”, scrive Nathalie Rothschild sul sito Politico Europa.

Anche se il matrimonio minorile è illegale in Svezia, il Paese riconosce questo tipo di unione quando contratto all’estero. Anche se la coalizione di governo ha presentato a maggio una proposta per chiudere questa scappatoia legale, non è chiaro come Stoccolma intenda di fatto far applicare la normativa.

Un rapporto del 2016 da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Immigrazione parla di solo 132 richiedenti asilo minorenni già sposati al momento dell’arrivo in Svezia, di cui la maggioranza proveniva da Paesi come Siria, Afghanistan e Iraq, ma la cifra è probabilmente più alta, perché molti casi rimangono nascosti, avvertono le autorità.

Per quanto riguarda l’Italia, L’Espresso ha dedicato solo pochi giorni fa un articolo al fenomeno delle spose bambine tra gli immigrati dall’Albania, raccontando la storia di una di loro, K., vittima di un matrimonio combinato all’età di soli 14 anni. “Mio padre scelse un uomo di dodici anni più grande di me. Dal momento in cui sono stata promessa, sono diventata una proprietà di quell’uomo”, spiega la donna.

“Non ero una persona, ero un oggetto. Non sono mai stata definita una madre, mi diceva che ero solo una fabbrica”, continua K., che si è salvata dal marito-aguzzino grazie ad un bravo maresciallo dei carabinieri e l’associazione Differenza Donna di Roma.

La situazione Oltreoceano

Mentre alcuni Paesi dell’America Latina, tra cui El Salvador, Guatemala e Honduras, hanno messo al bando recentemente il matrimonio minorile, negli Stati Uniti invece è sorprendentemente diffuso. Secondo la campagna Unchained At Last, citata dal sito AZcentral, nella metà circa dei 50 Stati dell’Unione non è fissata un’età minima per il matrimonio minorile. Si calcola ad esempio che a livello nazionale, nel periodo tra il 2000 e il 2015 almeno 207.468 persone di minore età hanno contratto matrimonio.

Nella sola contea di Maricopa — l’unica in tutto lo Stato dell’Arizona a registrare l’età dei richiedenti — un centinaio di minori ottiene ogni anno una licenza matrimoniale o marriage license. Nel periodo di circa cinque anni conclusosi il 1° luglio 2017, le licenze sono state in totale 570, delle quali 406 sono state concesse a persone 17enni e 164 a 16enni.

Mentre nella grande maggioranza dei casi, l’82%, si trattava di ragazze minorenni che sposavano uomini adulti, nel 9% dei casi erano ragazzi a sposare donne più grandi e in un altro 9% erano matrimoni tra due minorenni. La più grande differenza di età vedeva due uomini di rispettivamente 41 e 37 anni unirsi in matrimonio con ragazze 17enni.

Vari Stati hanno varato di recente leggi per porre freno a questo tipo di unione, tra cui solo poche settimane fa anche il Missouri. Quest’ultimo Stato era l’unico in tutti gli USA dove bastava la firma di un solo genitore (anche se l’altro non era d’accordo e non serviva neppure l’autorizzazione di un giudice) per consentire ad una persona 15enne di unirsi in matrimonio, ricorda il Kansas City Star.

Con l’autorizzazione di un giudice anche adolescenti di età inferiore ai 14 anni potevano sposarsi nel Missouri. Questo spiega perché lo Stato era diventato la destinazione ideale per molte persone in cerca di un matrimonio riparatore, scrive il quotidiano, ed evitare eventualmente l’accusa di stupro statutario (statutory rape).

Nel maggio scorso il Delaware — del resto già conosciuto come il First State — è diventato il primo Stato dell’Unione a mettere completamente al bando il matrimonio minorile. Nel piccolo Stato del Nord-est è ormai illegale per una persona che non abbia ancora compiuto 18 anni contrarre matrimonio, pur avendo il consenso da parte dei genitori.

Dramma globale

Il matrimonio precoce lede infatti i diritti di milioni di bambine in tutto il mondo — 14 milioni secondo il sito Plan-International.it –, costringendole ad abbandonare l’iter scolastico e a “ricadere nel circolo vizioso della povertà”.

Nei Paesi in via di sviluppo, su ogni tre bambine una si sposa prima del compimento dei 18 anni, e una su nove è costretta a sposarsi persino prima dei 15 anni. Inoltre, “le bambine prive di istruzione hanno il triplo di probabilità in più di sposarsi prima dei 18 anni rispetto a quelle con livello di istruzione secondario o più alto”, continua il sito, il quale ricorda che “i matrimoni precoci hanno un impatto negativo sulla salute delle bambine”, perché “aumentano i rischi di violenza, abusi, infezione di HIV e portano a gravidanze premature”.

Non va dimenticato infatti che “le gravidanze e i parti sono la principale causa di morte delle bambine tra i 15 e 19 anni e la morte dei neonati è per il 50% dei casi altamente probabile”.

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