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Cos’è l’“imprimatur” che si trova in certi libri cattolici?

IMPRIMATUR,BOOK

Mercy McNab | Aleteia

Philip Kosloski - pubblicato il 02/08/18

E cos'è il “nulla osta” o l'“imprimi potest” stampato all'interno della copertina?

Se aprite un vecchio libro cattolico (e anche alcuni dei nuovi), in genere ci sono dei termini latini stampati nella parte interna della copertina o in quella che riporta il copyright. Queste parole potrebbero essere le seguenti: imprimatur, nihil obstat or imprimi potest.

Cosa significano questi termini, e perché sono impressi in tanti libri cattolici?

La risposta breve è che queste parole riflettono il permesso dato da un’autorità ecclesiale a pubblicare un libro cattolico particolare.

L’attuale Codice di Diritto Canonico spiega che “i catechismi come pure gli altri scritti pertinenti all’istruzione catechetica o le loro versioni, per essere pubblicati, devono avere l’approvazione dell’Ordinario del luogo” (Can. 827).

Questo tipo di permesso si estende anche ai testi liturgici e alle collezioni di preghiere cattoliche “perché sia conservata l’integrità della verità della fede e dei costumi” (Can. 823).

Ai vescovi viene affidato il compito di preservare la fede cattolica, e questo compito si estende a ogni pubblicazione che ha a che fare con gli insegnamenti o la vita devozionale della Chiesa cattolica. In questo modo, i fedeli cattolici possono confidare nel fatto che ciò che stanno leggendo è coerente con quello che la Chiesa crede e insegna, cosa che offre una certa pace mentale.

Più specificatamente, le definizioni imprimatur e imprimi potest significano in latino “Si stampi”, e rappresentano l’approvazione ufficiale da parte di un’autorità ecclesiale locale. Un libro che ha un imprimatur è stato ufficialmente approvato da un vescovo locale o da un superiore religioso prima della pubblicazione. Tecnicamente non è una “promozione” di un libro, ma semplicemente una dichiarazione relativa al fatto che il libro è esente da errori teologici per quanto ne sappia l’autorità.

In genere, i libri che hanno l’imprimatur vengono in primo luogo esaminati da un censore qualificato che ne analizza il contenuto e dà la sua raccomandazione al vescovo. Se non trova nulla che possa impedirne la pubblicazione dà un nihil obstat, che essenzialmente significa “non ci sono ostacoli”.

La prossima volta che leggerete questi termini in un libro cattolico, allora, potrete essere certi che è conforma alla fede cattolica e non contraddice alcun insegnamento centrale offertoci negli ultimi 2000 anni.

Ricordate anche che molti tipi di libri cattolici – saggi personali, poesia, riflessioni spirituali, biografie… – non richiedono una revisione da parte dell’autorità ecclesiale competente, perché non hanno a che fare con la fede in un modo che tratta di dottrina o che mira a insegnare nel nome della Chiesa. L’assenza di un imprimatur in queste opere personali non indica che contengano qualcosa di contrario alla fede e alla morale, ma semplicemente che non è richiesto canonicamente alcun imprimatur.

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