Chi l’ha avvicinata durante il tratto finale della sua vita è concorde sul fatto che Alexia era pervasa da un’allegria contagiosa e da una forza interiore travolgente che infondevano serenità nei cuori di chi si recava in visita, frutto dell’intenso dialogo di amore quotidiano con il Signore e con Maria iniziato fin da piccola e mai interrotto. Si spiega così la toccante frase che Alexia ha rivolto alle amiche in una lettera inviata appena dieci giorni prima di morire, ripercorrendo il suo travaglio:
Io mi presi un grosso dispiacere, però, anche se vi riuscirà difficile crederlo, Dio ti dà le forze necessarie e anche la voglia di ridere un po’.
Siamo rimasti molto colpiti da alcuni aspetti della vita spirituale di Alexia che l’ha portata, tra l’altro, a dimenticarsi di sé per dedicarsi totalmente agli altri. Viveva con la piena consapevolezza di essere figlia di un Padre buono e premuroso; per questo motivo il suo giovane cuore non aveva nulla da temere neppure di fronte ad ostacoli umanamente insormontabili. Questo certezza l’ha portata più volte a desiderare di conformare la propria volontà a quella divina. Ci sembra di vederla quando, a sei anni, inginocchiata di fronte al Tabernacolo rivolgeva al Signore, in un intenso dialogo d’amore, queste parole:
Gesù, che io faccia sempre quello che vuoi tu (che nel periodo finale della vita adattò in “Gesù, io voglio guarire, ma se tu non vuoi, voglio quello che vuoi tu”).
E poi, i grandi Amori della sua vita.
Amore per l’Eucarestia, che raggiunse l’apice negli ultimi mesi di vita, durante i quali Alexia aveva la consuetudine di comunicarsi quotidianamente aspettando Gesù con impazienza. La mente non può che andare all’ultimo periodo, quando ormai i momenti di torpore erano decisamente più lunghi di quelli vigili. Nonostante ciò riusciva incredibilmente ad essere lucida proprio nel momento in cui il sacerdote entrava in camera e nei minuti dedicati al ringraziamento.
Amore per la Vergine, che dimostrava in mille modi differenti nel corso della giornata, a partire dalla recita quotidiana del Rosario e dagli sguardi pieni di affetto che indirizzava ogni qual volta incrociava una sua immagine. Amore per la Chiesae per il Papa. In un suo scritto troviamo queste parole:
L’amore alla Chiesa si manifesta essendo molto fedeli al suo magistero, che ci viene trasmesso attraverso il Papa.
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Quante sofferenze ha offerto per le intenzioni del Romano Pontefice! Possiamo con certezza affermare che Alexia non arrivò impreparata all’incontro con il suo Signore. La grande maturità dimostrata durante la malattia è stato frutto di un cammino percorso mano nella mano con Dio, iniziato fin dalla più tenera età, con il contributo fondamentale di una famiglia cristiana della quale il Signore si è servito per infiammare il suo cuore. Ci piace concludere, riportando una frase di San Josemaria Escriva, il fondatore dell’Opus Dei, al quale la famiglia Gonzales-Barros era particolarmente legata:
Dio è come un giardiniere che cura i fiori, li irriga, li protegge; li coglie soltanto quando sono più belli e rigogliosi. Dio prende con sé le anime quando sono mature.
E così puntualmente è avvenuto per il profumatissimo fiore Alexia.