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Fontana: Stop ai riconoscimenti di bambini nati da maternità surrogata

LORENZO FONTANA

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 26/07/18

Il ministro della famiglia durante una audizione alla Camera ha esposto il suo programma: più fondi per le famiglie.

“Il diritto di famiglia non può tenere in conto il riconoscimento della genitorialità di bimbi concepiti all’estero da coppie dello stesso sesso, tramite pratiche vietate come la maternità surrogata o l’eterologa, non consentita a coppie omosessuali. Una visione che tradisce un’impostazione adultocentrica, in conflitto con l’interesse superiore del bambino. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso di queste pratiche all’estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia”. Così il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, durante la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero alla Commissione Affari sociali della Camera.

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Stop alle coppie che ricorrono alla surrogata all’estero

E’ probabilmente questo il provvedimento più forte che il ministro Fontana ha messo sul tavolo oggi alla Camera dei Deputati dove è stato ascoltato durante la presentazione del suo programma per i prossimi anni: lo stop al riconoscimento da parte delle coppie omosessuali di figli avuti all’estero con pratiche illegali in Italia. In pratica stop all’utero in affitto.  «Rilevo – dice il ministro – come l’attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell’iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all’estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere».

Gli aveva fatto già eco al Senato il ministro Salvini che aveva detto: «Fino a quando io sarò ministro gameti in vendita ed utero in affitto non esisteranno come pratica, sono reati. Difenderemo in ogni sede immaginabile il diritto del bambino di avere una mamma ed un papà».

Immediata la reazione della senatrice dem Monica Cirinnà: «Salvini sa benissimo che il governo non può intervenire, tramite i prefetti, sugli atti dello stato civile. Ciò che Salvini e Fontana si ostinano ad ignorare è che la giurisprudenza ha già riconosciuto la piena legittimità degli atti di nascita con due padri e due madri, e che l’interesse del minore prevale sulla legittimità delle tecniche con cui è venuto al mondo». Secondo la senatrice dunque «al netto della propaganda in Italia non è cambiato nulla e i tribunali continueranno, come è giusto che sia, a riconoscere la genitorialità a coppie dello stesso sesso» (Repubblica).




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Risorse per le famiglie

Non solo di questo argomento si è parlato però alla Camera. Per il ministro Fontana è essenziale potenziare tutti gli istituti che permettano alle donne di conciliare vita e lavoro ed evitare di trasformare il momento della maternità in un crisi occupazionale «Occorre rafforzare le misure già esistenti in materia di indennità di maternità, congedo parentale, congedo retribuito obbligatorio per il padre lavoratore. Tutto ciò affinché la maternità non rappresenti più una ragione di discriminazione sui luoghi di lavoro» (Avvenire). C’è spazio nella relazione del ministro anche per la questione dei genitori che devono accudire bambini con disabilità importanti. Un segnale importante per le famiglie.

Più risorse per le adozioni internazionali

Il ministro vuole affrontare i lunghi tempi di attesa (e dunque i costi materiali ma anche umani) che rendono le adozioni così complesse e sostenere quei genitori disposti a questo gesto di grande accoglienza con la possibilità di maggiori detrazioni: «L’Italia si conferma un Paese di grande accoglienza con una significatività non solo nei numeri ma anche per la generosissima disponibilità ad adottare bambini con disabilità. È innegabile tuttavia che negli ultimi anni ci sia stata una sensibile contrazione delle adozioni nel nostro Paese, trend comunque confermato a livello mondiale. Nel 2018, le stime ci dicono che per la prima volta in Italia le adozioni scenderanno sotto quota mille, anche se il nostro, rimane tra i principali Paesi di accoglienza, secondo soltanto agli Stati Uniti. Sui tempi di istruttoria si deve intervenire»


LORENZO FONTANA

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Il nodo dell’accordo prematrimoniale

Apertura verso un istituto giuridico alieno alla realtà italiana ma molto praticato, specialmente negli Stati Uniti: l’accordo prematrimoniale. «Mi sembra che sia arrivato il tempo – dice Fontana – per dotarsi di una serie di discipline sull’accordo prematrimoniale che siano volte a ridurre i contrasti di tipo essenzialmente economico tra i genitori nella fase di dissolvimento del vincolo, con indubbi vantaggi per i minori interessati, che non saranno più ostaggio di un genitore o dell’altro in vista di richieste patrimoniali maggiori». Sul punto il ministro leghista ha ricevuto la reprimenda di Mario Adinolfi, del Popolo della Famiglia:

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E’ evidente che le affermazioni di Fontana su utero in affitto, adozioni e risorse alle famiglie, vanno in una direzione auspicata e auspicabile. Da tempo la Chiesa chiedeva maggiore impegno da parte dei governi italiani su questi temi, attendiamo adesso che alle (buone) parole, seguano i (buonissimi) fatti, cioè leggi e soprattutto risorse da trovare nella prossima finanziaria che – al momento – sembra difficile che faccia aprire più di tanto i cordoni della borsa al ministro Tria. Lo scontro è probabilmente, rimandato a Settembre.

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