Il settimanale dei paolini decide per la linea dura con il Ministro dell’InternoFamiglia Cristiana, il noto settimanale cattolico, ha deciso di uscire con una copertina molto netta e diversa dal solito sul ministro dell’Interno, Matteo Salvini
Una copertina non dissimile da quella de L’Espresso di un mese fa
Uomini e no: voi da che parte state? Marco Damilano presenta il nuovo numero #domenicaEspresso https://t.co/5TkgHjBTWM pic.twitter.com/t7WrHPBZcx
— L'Espresso (@espressonline) June 15, 2018
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Il giornale di questa settimana apre l’inchiesta di copertina a partire dalle riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto». Prosegue poi raccogliendo le testimonianze di molti vescovi, ma soprattutto dalla presa di posizione, autorevole, del cardinale Bassetti lo scorso 11 luglio, nell’Abbazia di San Miniato al Monte, in Firenze dove ha riaffermato la posizione della Chiesa ribadendo che essa non è una questione ideologica o di schieramento politico, ma che si tratta di riaffermare «il pensiero della Chiesa», che «è quello della parabola del Buon samaritano. La logica del cristianesimo è quella di prendersi cura». Nel numero in edicola è possibile quindi trovare le molte ragioni che oppongono la chiesa italiana alla retorica e a molte delle scelte muscolari di Salvini:
Famiglia Cristiana riprende inoltre le frasi più significative di numerosi vescovi come Mario Delpini(Milano, «Vorremmo che nessuno rimanga indifferente, che nessuno dorma tranquillo, che nessuno si sottragga a una preghiera»), Matteo Zuppi (Bologna, «Le Ong non sono complici degli scafisti, se stanno lì vuol dire che c’è un problema»), Corrado Lorefice (Palermo, «Siamo noi i predoni dell’Africa! Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli»), Cesare Nosiglia (Torino, «Fa parte del problema anche l’esplodere di polemiche, l’aver trasformato certo dibattito pubblico in un’arena in cui chi vince non è questo o quel gladiatore, ma sempre il “padrone del circo”, il controllore dei canali mediatici, il manipolatore delle opinioni e dei sentimenti»), Antonio Staglianò (Noto, delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana: «Salvini sbaglia a dire: “Prima i poveri italiani e poi quelli africani”. Noi non dovremmo neppure averne. Gli stranieri hanno sempre il diritto umano di essere accolti»), Gualtiero Bassetti (Perugia, presidente della Cei, «Non si può chiudere il porto quando arriva una nave che è piena di disgraziati che sono dei crocifissi, o per un motivo o per un altro; che nessuno sia lasciato morire in mare, lo chiedo con il cuore»).
Dal canto suo il ministro ha risposto sornione
#FamigliaCristiana mi accosta addirittura a Satana.
Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l'ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare tanto.
Sono confortato dal fatto di ricevere quotidianamente il sostegno di tante donne ed uomini di Chiesa. pic.twitter.com/0tfD2dvlnd— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 25, 2018
Ma del resto Salvini raramente si è trovato d’accordo con la gerarchia cattolica e sono note le sue intemerate contro la CEI e perfino il Papa.
Papa Francesco dopo l'ennesima strage per mano islamica:"Dio converta il cuore dei violenti accecati dall'odio".
Mah pic.twitter.com/k5z5IPhcg7— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 3, 2016