4 consigli per servire megliodi Alberto Acosta
Sappiamo che gli apostoli non hanno avuto un compito facile quando hanno iniziato a formare la Chiesa. Sono stati il loro amore per la Croce e la grazia dello Spirito Santo a mantenerli saldi nel diffondere la fede nelle prime comunità cristiane. Sappiamo anche che quelle prime comunità sono state caratterizzate dal fatto che in esse si riunivano per ascoltare gli insegnamenti degli apostoli e condividere i propri beni (Atti degli Apostoli 2, 42-47).
Il successo di queste prime comunità, però, non è stato dovuto all’azione solo degli apostoli, ma a quella di tutta la comunità, in cui tutti hanno avuto un ruolo attivo, perché nel progetto di Dio tutti offriamo il nostro apporto. O credete che sarebbe bastato che quanti avevano ascoltato Pietro ritrasmettere le parole di Gesù rimanessero tranquilli? O che dopo aver mangiato il Pane di Vita tornassero semplicemente a casa? Sicuramente no!
E allora non dovremmo tutti assumere il ruolo di aiutare nella missione della nostra comunità cristiana, della nostra parrocchia? I contesti storici di oggi sono diversi da quelli di 2000 anni fa, ma ancora oggi si continua a lavorare sodo per diffondere la fede. Possiamo farlo anche nella nostra parrocchia, che ha bisogno di noi più di quanto crediamo.
Se sapere questo vi inquieta o da molto avete sentito questa chiamata ma per paura, pregiudizi o sfiducia in voi stessi non l’avete seguita, vi presento 4 consigli:
1. Pregate
Anche se Dio vuole che serviate nel suo regno, solo Lui può dirvi in che modo farlo. Forse già lo fate con qualche missione particolare ed Egli vi vuole lasciare lì, forse vi vuole in parrocchia, o forse in entrambi i posti! Lo scoprirete solo chiedendogli luce nella preghiera. La preghiera vi aiuterà anche ad abbandonare il timore iniziale: di non avere tempo, di non essere in grado o di vergognarvi… Quello stesso timore l’hanno avuto anche Geremia, Mosè o perfino Gesù prima della sua Passione. È stata proprio la preghiera a incoraggiarlo (Luca 22, 43).
2. Scopritevi
Se non sapete come aiutare perché credete di non avere alcun dono, permettetemi di ricordarvi qualcosa: “A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune” (1 Corinzi 12, 7). Avete sicuramente qualcosa da apportare alla vostra parrocchia, e se non sapete cosa sia lo scoprirete. Pietro ha sempre saputo quanto era bravo a guidare la gente? No, lo ha scoperto dopo aver iniziato la sua missione.
Convincetevi di una cosa: Dio può fare molto attraverso di voi, non importa cosa sia (una voce dolce o l’arpeggio di una chitarra nel coro parrocchiale, dei begli addobbi floreali, una buona gestione economica o un servizio pastorale). La parrocchia non è solo il parroco, ma anche i fedeli laici che lo sostengono.
3. Parlate con il vostro parroco
Il vostro parroco è stato formato per individuare le necessità della vostra parrocchia e lavorarci. È la persona che vi può accompagnare di più nel vostro processo di discernimento. A meno che non vi conosca, se non vi avvicinate non indovinerà mai che volete aiutare. Quando parlate con lui spiegategli le vostre intenzioni, parlategli di voi, dei vostri atteggiamenti e delle vostre capacità. Alla fin fine, “i disegni falliscono, dove mancano i consigli, ma riescono, dove sono molti i consiglieri” (Proverbi 15, 22). Pregate per lui, perché Dio lo illumini nei consigli che vi darà.
4. Conoscete i gruppi parrocchiali
Impartire la catechesi della Prima Comunione ai bambini non è lo stesso che far visita ai malati della comunità. Ogni gruppo parrocchiale ha la sua mistica, a volte diversa da quella delle altre comunità. Ad ogni modo, tutti condividono lo stesso obiettivo. Lo possiamo capire in base a quello che ci dice Paolo in 1 Corinzi 12, 14-31. Dovete conoscere la realtà della vostra parrocchia. Oltre all’opinione del vostro parroco, è bene che vi rendiate conto di ciò che fa ogni gruppo, di quando e dove si riunisce e svolge le proprie attività, dei requisiti per farne parte, ecc. È fondamentale che conosciate tutti questi dettagli per capire cosa potete fare in base alla vostra disponibilità.
Non rimanete con l’inquietudine che Dio vi ha posto nel cuore, e iniziate ad essere membri attivi della vostra comunità. La Chiesa siete voi e sono io, Dio ci aprirà la strada.