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Uscito dal coma vegetativo per intercessione del beato Nunzio Sulpizio

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 21/07/18
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E’ questo il miracolo che porterà il 14 ottobre alla canonizzazione del giovanissimo santo, patrono degli invalidi

Il 14 ottobre Papa Francesco canonizzerà il beato Nunzio Sulprizio, giovane operaio abruzzese morto nel 1836 a soli 19 anni per un tumore osseo, provocato con ogni probabilità dalle terribili condizioni di lavoro alle quali lo sottopose lo zio nella sua officina di fabbro.

Il giovane Nunzio, di Pescosansonesco, in provincia di Pescara, considerato protettore degli invalidi e delle vittime del lavoro, salirà così agli onori degli altari insieme a Papa Paolo VI, che lo beatificò il 1 dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II.


NUNZIO SULPRIZIO
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“La Madonna quanto è bella”

Nato in Abruzzo nel 1817, questo giovane orfano venne abusato dallo zio. Ferito e incurabile, venne alla fine adottato da un uomo molto pio che si prese cura di lui. Il ragazzo morì in seguito alle ferite e alle malattie (Aleteia, 9 luglio).

Il 5 maggio 1836, Nunzio si fa portare il Crocifisso e chiama il confessore. Riceve i Sacramenti, come un santo. Consola il suo benefattore: “State allegro, dal Cielo vi assisterò sempre”. Verso sera, dice, tutto contento: “La Madonna, la Madonna, vedete quanto è bella!”. A 19 anni appena, va a vedere Dio per sempre. Attorno si spande un profumo di rose. Il suo corpo, disfatto dalla malattia, diventa singolarmente bello e fresco e rimane esposto per cinque giorni. Il suo sepolcro è subito meta di pellegrinaggio (Aleteia, 5 maggio).



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Il miracolo

Il miracolo che porterà alla canonizzazione dell’operaio abruzzese riguarda un giovane di Taranto, rimasto gravemente ferito in un incidente con la moto ed entrato prima in coma e poi in uno stato vegetativo. I genitori, che facevano portare al figlio nel portafoglio sempre l’immagine del beato Nunzio, richiesero una sua reliquia alla parrocchia di “San Domenico Soriano” a Napoli, che conserva le sue spoglie, insieme al santuario di Pescosansonesco.



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La reliquia

La reliquia fu posta in sala di rianimazione e il papà bagnò poi la fronte del ragazzo con l’acqua del Beato, proveniente dalla fonte di Riparossa, nel paesino abruzzese, dove Nunzio ragazzino lavava la gamba colpita da cancrena.

Nei giorni successivi i sanitari comunicarono che il giovane non aveva più bisogno della rianimazione. In quattro mesi il giovane è uscito dallo stato vegetativo, con un recupero rapido e stabile delle funzioni neurologiche e mentali (Vatican News, 19 luglio).

Santo nell’anno del Sinodo

Nunzio è già considerato un modello per i ragazzi, e viene canonizzato nell’anno del Sinodo (previsto ad ottobre 2018) che riguarderà proprio i giovani e il discernimento vocazionale.