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Il mio cuore non è solo mio. Ci abiti anche Tu, Signore!

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Pixabay/StockSnap

Figlia di cuore - pubblicato il 17/07/18

"Esso è abitato da una Presenza. Questa Presenza vi è entrata, vi ha preso dimora attraverso i pertugi delle ferite che vi erano."

di Sangheeta Bonaiti

C’è un viaggio di ritorno alle origini che è fisico, geografico. Ed uno invece che è spirituale, che è interiore. Non per forza debbono andare di pari passo. Per me, il viaggio di ritorno alle origini è iniziato con la nascita del mio terzo figlio. Un viaggio inatteso, inaspettato ma necessario per trovare pezzetti di me, che cercavo da sempre. Il mio viaggio è un viaggio spirituale, di ritorno all’Origine, di ritorno al cuore del mio cuore. Laddove ho scoperto domande, paura, incertezza, tristezza, nostalgia, rabbia, speranza, gratitudine, amore. Per tanto tempo mi sono guardata con durezza, non accettando le sfumature del mio cuore. Ho preteso da me rigore, rigidità, silenzio, pensando che dire di me e di quella profondità potesse far male a me stessa anzitutto ed alle persone che amo. Ma quando il cuore è esploso nel dolore di una ferita ancora sanguinante, non sono più riuscita a trattenere il fiume in piena di emozioni, sentimenti contrastanti e sete di conoscenza e verità di me. Allora lì in quel momento ho iniziato a compiere i primi passi di scoperta della nuova me, che sotto sotto cercava di venire fuori.


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I miei silenzi interiori hanno lasciato il posto a pensieri scritti, detti, espressi (sia dentro che fuori da me). Niente paura, stai andando nel posto giusto, mi diceva quel cuore. Ti stai prendendo sul serio, fino al profondo di te. Non avere segreti per te, lascia che venga a galla tutto il tuo essere, nelle sue mille sfumature, nelle sue contraddizioni, nelle sue domande, nelle sue ferite. Lascia affiorare in superficie le domande che non ti fanno dormire la notte, quelle che ti porti con te sempre. Niente paura. Hai le spalle coperte. Non sei sola in questo viaggio. Falle queste domande, ponile a chi vuoi. Non lasciarle cadere, non dimenticarle, non spegnerle. Devo tanto a mio marito, che discretamente e silenziosamente, ma con una presenza ferma e concreta ha lasciato che io intraprendessi questo mio viaggio. Così rendo grazie ai miei figli, piccole e rumorose creature che riempiono i miei silenzi ed il mio cuore. Infatti quando ci sono loro è tempo di agire, di buttarsi nella mischia. Quando dormono mi godo quel tempo, invece, così bello e ormai necessario a me, per ascoltare i miei silenzi. Grazie ai miei genitori, le mie rocce ed agli amici, quelli veri.


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Sento rumori di passi, vedo una strada tracciata, ci sono orme dietro di me. E davanti una meta. È un viaggio geografico, ma nella geografia del cuore, che è molto più profonda, molto più difficile, molto più irrisolta. Domande che non trovano risposte certe. Nostalgia che rimane attaccata, inquietudine. L’inquietudine in questo viaggio, non mi fa fermare. Non mollo, non riesco. Continuo, passo dopo passo, seguo quell’inquietudine amabile, che mi rende memoria costante di una cosa: il mio cuore non è solo mio. Esso è abitato da una Presenza. Questa Presenza vi è entrata, vi ha preso dimora attraverso i pertugi delle ferite che vi erano.

Il mio cuore, meschino, misero, povero ha accolto questa Presenza e da allora ha iniziato a palpitare, a battere più forte, a tremare di più di fronte al male mio e del mondo, e a commuoversi e muoversi verso il grande Bene che c’è ancora dentro sé e nel mondo che lo circonda. Il mio viaggio di ritorno all’Origine è in atto, oggi, ora, giorno dopo giorno, istante dopo istante. La vita incalza, accade, spiazza, provoca, suscita nuove domande, nuove questioni. L’inquietudine è mia fedele compagna di viaggio. Non sono mai tranquilla, perché non me la lascio sfuggire più la vita. Una ne ho da vivere. Uno è il cuore da compiere. Quella Presenza mi ama e come segno del suo Amore mi ha dato esattamente questo mio cuore e questa mia vita. Allora provo ad amarmi un pochino di più, certa che la mia inquietudine amabile, troverà pace nell’ultima ora di questo viaggio.

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