La diocesi di Otranto sta esaminando le virtù di Antonietta De Vitis, mistica salentina, che avrebbe avuto le stimmate. A lei si richiamano numerose guarigioni straordinarie
Questa è la storia di una donna silenziosa, che ha lasciato la vita terrena senza clamori. Ma che nella sua terra è considerata da molti una “santa”.
Terziaria francescana, seguace di San Francesco e San Pio, legata a Santa Clelia Barbieri, a Maria Valtorta e sopratutto alla Madonna di Fatima, Antonietta De Vitis, nata nel 1936 a Nociglia (Lecce) ha iniziato il suo cammino di sofferenza il 19 marzo 1950 ed è ritornata al Padre il 19 giugno 2004.
A circa 14 anni si offre al Signore («Il Signore ha messo il sigillo alla Sua creatura e a quattordici anni fui Sua: sposa vergine, fresca di vita, col cuore generoso, pronta ad offrirGli tutto: anche la vita nella sofferenza che brucia», dirà nei suoi scritti).

Assorbita dalla mucosa della lingua
Sin dal 1950 Antonietta cessa totalmente di bere e mangiare, situazione che si è protratta per tutta la sua vita trascorsa interamente in un letto di un’umile casa popolare.
Unico suo cibo quotidiano l’Eucaristia; peraltro, come osservato dal suo medico curante che ha attestato la permanente e costante astinenza da cibo e liquidi, non veniva ingerita ma era come assorbita dalla mucosa linguale per scomparire del tutto (Dr. Arturo Benegiamo di Sogliano Cavour, provincia di Lecce).

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Tante malattie e fiducia nella preghiera
La sua vita si dipana unicamente tra preghiera incessante (il Rosario in maniera davvero particolare) ed offerta al Signore di se stessa e delle sue sofferenze (avrà numerose malattie: cecità, tubercolosi, emorragie, enfisema, ecc), sino allo stremo.