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Il filosofo Vattimo conversa con Papa Francesco: è il momento di cambiare la teologia

POPE FRANCIS
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/07/18
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I due si sentono al telefono. Il filosofo va in pressing e lancia la proposta. Bergoglio “interessato”

Una conversazione spontanea, breve ma piacevole. Così è stata la chiacchierata tra Papa Francesco e Gianni Vattimo, avvenuta qualche giorno fa via telefono.

Il Pontefice ha voluto ringraziare il filosofo italiano, ex politico di sinistra e “padre” del cosiddetto “pensiero debole”, per un libro regalatogli tramite un amico comune. «Questo Papa mi toglie la “vergogna” di dichiararmi cattolico», dice lo studioso a Vatican Insider (10 luglio) a cui racconta alcuni dettagli della conversazione con il Papa, con il quale condivide anche l’anno di nascita (1936).

Il libro su Heidegger

Il libro che Vattimo ha regalato a Bergoglio è il suo lavoro più recente “Essere e dintorni”. A recapitarlo al papa è stato l’argentino Luis Liberman, fondatore e direttore generale della Cattedra del Dialogo e della Cultura dell’Incontro.

Francesco «l’ha preso, l’ha sfogliato, ne ha parlato con Luis che mi ha chiamato mentre era seduto accanto a lui e me l’ha passato al telefono. Abbiamo scambiato alcune parole. Mi ha detto che mi ringraziava per il libro, io ho cercato di spiegare che è un libro di filosofia su Martin Heidegger. Sono molto felice che abbia riscosso l’interesse del Papa», racconta il filosofo.

“Non so se lui sia convinto”

Il filosofo, dopo la chiacchierata con Francesco si dice ancora più convinto che la teologia cattolica necessiti di un rinnovamento. Lui aveva già proposto, quasi in termini controversi, il pensiero di Heidegger per guidare questo cambiamento, in particolare per le sue critiche alla metafisica. Questa critica, dice, oggi potrebbe essere utile alla teologia cattolica ai tempi di Francesco.

«Ho detto proprio questo al telefono al Papa, non so però se lui sia convinto di ciò o meno. Era abbastanza interessato ma, naturalmente, è un interesse relativo quello che un Papa può avere per questo genere di cose avendo molti altri pensieri per la testa. Non penso che ci sarà ancora un cambiamento nella teologia cattolica» spiega il professore, lucido e arzillo nonostante i suoi 82 anni e gli evidenti acciacchi dell’età.

Un ruolo da leader politico

In tempi non sospetti, l’heideggeriano Vattimo aveva immaginato per Bergoglio un ruolo da leader politico: «Premesso che mi sono sempre definito un catto-comunista, io in Papa Francesco credo – aveva detto in un’intervista rilasciata alla Gazzetta di Reggio – E arrivo a dire che il Papa dovrebbe fondare un’Internazionale comunista, anche se non sono sicuro che oggi avrebbe molto senso. La gente, in fondo, non ci crede più. Ma Papa Francesco ha dato segni chiari e tangibili di un cambiamento vero e per questo io voglio credergli».

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