Puoi trovarlo in ogni persona, per quanto possa essere noiosa o limitata
Spesso dico agli sposi che ciascuno deve vedere nell’altro Gesù. Toccare nelle sue mani la pelle di Dio, e ascoltare nelle sue parole sussurri del cielo.
Ma poi è difficile superare i limiti umani che conosco bene… Risulta complicato andare oltre la persona che amiamo e vedere dietro il suo volto quello di Gesù.
A volte cerco le impronte di Dio nelle cose straordinarie. In esperienze forti che tocchino il cuore. Che dimostrino che Dio mi ama, che Dio esiste.
Come tollerare il limite che mi fa male in chi amo e vederci dietro Dio onnipotente? Come vedere nell’amore condizionato che gli altri hanno per me una traccia di un amore incondizionato ed eterno?
Serve uno sguardo che io stesso non ho.
Se mi parlano della santità di una persona lontana concordo e mi commuovo, ma se mi parlano con la stessa emozione della santità di qualcuno a me vicino mi ribello.
So bene come accade. L’ho provato sulla mia carne. Ne conosco i limiti. Ne ho vissuto le incongruenze e ne ho toccato le cadute. So molto bene di che colore è la pelle della sua anima.
Non mi sorprende la sua debolezza, ma non accetto che altri vogliano nobilitare chi umilio con le mie critiche e il mio disprezzo.
Non tollero una santità tanto vicina, troppo umana, troppo fragile.
Credo che ciò che è santo sia del tutto scollegato dalla carne mortale. Cerco il Dio lontano, molto distante dalla mia vita.