La Missionaria della Carità gestiva una casa d'accoglienza in India per ragazze madri. Indagata anche una seconda religiosa. Fango sull'immenso lavoro fatto da Santa Madre Teresa
Una suora e un’impiegata di un centro di accoglienza gestito dalle Missionarie della Carità, la Congregazione fondata da Madre Teresa di Calcutta, sono state arrestate nell’est dell’India con l’accusa di aver venduto un bambino. Lo ha reso noto la polizia locale.
Una coppia ha affermato di aver pagato 120mila rupie (quasi 1.500 euro) lo scorso 14 maggio ad una donna che lavorava come infermiera presso la “Casa del Cuore Puro“, una sorta di clinica-casa d’accoglienza per ragazze madri gestito dalle missionarie, per ottenere, in cambio, un bambino partorito il 1 maggio da una delle ospiti.
Controllo medico “obbligatorio”
Dopo il pagamento l’impiegata ha richiesto indietro il bambino perché aveva saputo di un’imminente ispezione del Child Welfare Committee (Cwc), un’organizzazione di tutela infantile. Così aveva detto ai genitori adottivi di riportare il neonato alla casa con la scusa di un controllo medico «obbligatorio». Appena ha riavuto il piccolo, la donna si era resa irreperibile.