A Bari Papa Francesco prega per il Medio Oriente: “Preghiamo uniti, per invocare dal Signore del cielo quella pace che i potenti in terra non sono ancora riusciti a trovare”Papa Francesco e i capi delle Chiese delle comunità cristiane del Medio Oriente sono giunti a Bari, “finestra spalancata sul vicino Oriente”. In questa città “dell’incontro e dell’accoglienza” – ha detto Papa Francesco introducendo la preghiera ecumenica per la pace – portiamo nel cuore “le nostre Chiese, i popoli e le molte persone che vivono situazioni di grande sofferenza”. Dalla rotonda sul lungomare, l’orizzonte e il mare sono un impulso – ha aggiunto il Pontefice – “a vivere una giornata con la mente e il cuore rivolti al Medio Oriente, crocevia di civiltà e culla delle grandi religioni monoteistiche”.
Lì è venuto a visitarci il Signore, ‘sole che sorge dall’alto’ (Lc 1,78). Da lì si è propagata nel mondo intero la luce della fede. Lì sono sgorgate le fresche sorgenti della spiritualità e del monachesimo. Lì si conservano riti antichi unici e ricchezze inestimabili dell’arte sacra e della teologia, lì dimora l’eredità di grandi Padri nella fede. Questa tradizione è un tesoro da custodire con tutte le nostre forze, perché in Medio Oriente ci sono le radici delle nostre stesse anime.
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In Medio Oriente fitta coltre di tenebre
Ma in questa splendida regione – ha aggiunto il Papa – sono purtroppo molteplici i segni di devastazione:
Si è addensata, specialmente negli ultimi anni, una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti. Il Medio Oriente è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente.
I cristiani sono luce del mondo
Riferendosi anche allo scenario in chiaroscuro del Medio Oriente, il Papa ha spiegato che i cristiani sono luce del mondo “non solo quando tutto intorno è radioso, ma anche quando, nei momenti bui della storia, non si rassegnano all’oscurità che tutto avvolge e alimentano lo stoppino della speranza con l’olio della preghiera e dell’amore”. Il Pontefice ha quindi elevato una preghiera di pace:
Preghiamo uniti, per invocare dal Signore del cielo quella pace che i potenti in terra non sono ancora riusciti a trovare. Dal corso del Nilo alla Valle del Giordano e oltre, passando per l’Oronte fino al Tigri e all’Eufrate, risuoni il grido del Salmo: «Su te sia pace!» (122,8). Per i fratelli che soffrono e per gli amici di ogni popolo e credo, ripetiamo: Su te sia pace! Col salmista imploriamolo in modo particolare per Gerusalemme, città santa amata da Dio e ferita dagli uomini, sulla quale ancora il Signore piange: Su te sia pace!
Sia pace
“Sia pace”, ribadisce il Papa. Questa è la preghiera che Francesco contrappone ai segni di odio e di morte:
L’indifferenza uccide e noi vogliamo essere voce che contrasta l’omicidio dell’indifferenza. Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze. Per i piccoli, i semplici, i feriti, per loro dalla cui parte sta Dio, noi imploriamo: sia pace!