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Il segreto di suor Juliana, la SisterChef che rivoluziona le reti e la cucina

SOR JULIANA

@sorjulianapr

Pablo Cesio - pubblicato il 06/07/18

Dal convento alla televisione. Questo è stato il percorso recente di suor Juliana Cruz, una religiosa di origine portoricana amante della cucina e appartenente alle Suore Domenicane della Madonna del Rosario di Fatima.

La fama della religiosa è esplosa dopo aver partecipato al programma MasterChef Latino, trasmesso dalla catena Telemundo Internacional. Suor Juliana non è arrivata in finale, ma aver preso parte al programma ha impresso una svolta alla sua missione: il lancio di una rubrica cibernetica.

SisterChef nasce per rispondere alle richieste di migliaia di persone che mi hanno seguito attraverso le reti sociali nella mia partecipazione a MasterChef Latino, con cui ora avrò l’opportunità di condividere le mie ricette e interagire attraverso le reti sociali”, ha segnalato allegramente la religiosa riferendosi al progetto con cui cerca anche di aiutare il suo Paese, Porto Rico, nel processo di ricostruzione dopo il passaggio dell’uragano Maria.

Parlando con Aleteia, suor Juliana ha raccontato come sta vivendo questa esperienza e in cosa consiste il suo progetto. Volete sapere qual è il suo segreto e cosa cucinerebbe a Papa Francesco? Ecco l’intervista con suor Juliana.

Cos’è venuto prima, la religiosa domenicana o la cuoca? Immagino che dietro la sua passione per la cucina ci sia qualcun altro…

La cuoca, perché ho imparato a cucinare a casa mia. Da bambina mi è stato insegnato a fare le cose in modo unico e perfetto, e mamma e papà mi hanno educata e formata. I miei grandi maestri in cucina sono stati i miei genitori e le mie sorelle. Vengo da una famiglia numerosa, i più grandi insegnavano ai più piccoli, l’educazione si trasmetteva in questo modo.

Cosa ci può dire della sua vocazione religiosa, e perché ha scelto di legarsi alle Suore Domenicane di Nostra Signora del Rosario di Fatima?

La mia vocazione religiosa nasce dalla formazione che ho ricevuto a casa. Madre Dominga Guzmán, fondatrice della congregazione, diceva che sono i genitori a seminare la fede nel cuore dei figli, e con me è stato così. 35 anni fa ho deciso di unirmi alle Suore Domenicane di Fatima. Ero molto giovane e delle suore sono arrivate nel mio paese per lavorare con le famiglie. Mi è piaciuto quello stile di vita che consiste nell’evangelizzare attraverso la famiglia.

Com’è la sua vita in convento? Deve cucinare?

Ho imparato a cucinare nella mia famiglia numerosa, e quindi facevamo i turni in cucina. Anche in convento è così, cucino quando mi spetta. Dopo la mia partecipazione al programma MasterChef Latino, però, in convento cucino più spesso, e se ci sono altre attività da svolgere io mi dedico alla cucina.

SOR JULIANA
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Da poco ha iniziato ad essere famosa sui media grazie a MasterChef Latino. Come ci è arrivata, e cosa le ha lasciato quell’esperienza?

Sono arrivata al programma perché le suore mi hanno scelta per rappresentare la congregazione. Per me è stato un grande impegno, perché non ero solo suor Juliana, ma una Suora Domenicana di Fatima, una religiosa. Ogni volta che ne ho avuto l’opportunità ho portato il messaggio per il quale ci sono opzioni nella vita consacrata.

L’esperienza di MasterChef mi ha portata a confidare di più nella mia fede e nella mia vocazione, a riconoscere in ciascuno di noi le meraviglie di Dio, visto che nella sua misericordia sceglie degli strumenti per portare il suo messaggio di salvezza. In questa occasione ha scelto me, che non sono un tipo da reti sociali e non amo i mezzi di comunicazione. Ma sto accettando la mia scelta di vita e dimenticando i miei gusti per cedere e portare il messaggio che Dio vuole trasmettere, e per far conoscere la congregazione.

Come ha fatto a coniugare una vita contemplativa con un reality show?

Ho sempre tenuto presente il fatto di essere una religiosa e che dovevo mettere la mia vita consacrata al di sopra di tutto. Durante il programma non ho avuto l’opportunità di condurre la mia vita comunitaria, ma mi sono sempre dedicata al silenzio e alla preghiera. In quel periodo mi sono imposta una disciplina più severa di quella che seguo in convento, per cui ho optato per certi sacrifici, non permettendomi lussi o comodità che potessero distogliermi dal mio obiettivo.

Il successo del programma e la sua presenza l’hanno spinta a intraprendere un nuovo progetto, SisterChef. Cosa desidera trasmettere in questo programma?

Le Suore Domenicane di Fatima sono state fondate da Madre Dominga Guzmán per evangelizzare la famiglia per “Portare Cristo alla Famiglia e la Famiglia a Cristo”. SisterChef sarà un mezzo per evangelizzare la famiglia perché attraverso la cucina possiamo operare lavorando anche sull’unità familiare.

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SisterChef vuole essere più di un programma, ed è definito come un “grande progetto”. Quali altre attività fanno parte del progetto?

Attraverso SisterChef vogliamo sviluppare attività e un libro di cucina, e interagire con altre persone per portare la Parola di Dio. Miriamo anche a promuovere l’industria agricola e la gastronomia dell’isola (Porto Rico). In questo modo aiutiamo anche la crescita economica del Paese dopo l’uragano Maria.

Nella prima puntata ha cucinato un sancocho boricua… Qual è il segreto di questa ricetta?

L’ingrediente migliore per il sancocho è l’amore. Tutto quello che si fa con amore viene bene. Questo è il mio segreto, fare tutto con amore. Parlando di cucina, il mio segreto è bollire l’acqua con quello che a Porto Rico conosciamo come soffritto, cioè delle verdure. Metto a bollire l’acqua, aggiungo il soffritto per dare sapore e poi aggiungo la carne ed eventualmente altro.

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Lei è portoricana, e il Paese sta vivendo un processo di ricostruzione. Come lo ha vissuto, e che messaggio ha per i suoi connazionali?

L’ho vissuto in povertà, perché vivo e lavoro a Maricao, uno dei villaggi più distanti e poveri dell’isola. Negli ultimi tre anni ho lavorato con i più umili, aiutandoli da tutti i punti di vista. So che potranno arrivare altri uragani, ma se un popolo è spiritualmente forte come ci ha insegnato Gesù Cristo si può risollevare.

Ci sono altri uragani che danneggiano l’isola e la famiglia, ovvero i problemi sociali che affliggono il nostro Paese. Un popolo che vuole progredire deve avere timor di Dio. Dobbiamo avere Gesù come nostro nord e guida per affrontare uragani e problemi sociali.

Immagina di poter preparare un giorno un piatto per Papa Francesco? Ha qualche idea?

Preparare un piatto al Papa! Morirei dall’emozione… Risulterebbe salato perché piangerei per tutto il tempo! Se avessi questa opportunità, gli raccomanderei senz’altro uno dei piatti che ogni contadino portoricano gusta in cucina, una buona zuppa con carne di pollo del Paese per ringiovanirlo e dargli forza fisica, visto che il Santo Padre ha la forza dello Spirito Santo con sé.

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