Lungi dall'essere un lusso esclusivo, gli interventi di chirurgia estetica sono diventati un fenomeno diffuso e quotidiano
La Società Internzionale di Chirurgia Estetica (ISAPS, dalle iniziali in inglese) ha pubblicato i dati relativi al numero di interventi chirurgici e non chirurgici di chirurgia estetica del 2016, che superano i 23 milioni (23.626.909), una cifra che fuga qualsiasi dubbio sulla diffusione di questo fenomeno.
Pur essendo diffusa in tutto il mondo, gli esperti sottolineano la popolarità della chirurgia plastica in America Latina. I dati presentati dall’ISAPS collocano Brasile, Messico e Colombia tra i dieci Paesi in cui si praticano più procedure di questo tipo. Di fronte a queste cifre, sembra necessario gettare qualche luce sui rischi che possono comportare per il nostro corpo interventi di questo tipo.
Ancor prima dei pericoli e dei rischi per la salute, gli esperti segnalano che la mancanza di preoccupazione e la disinformazione sono i problemi più rilevanti. Trattandosi di una questione meramente estetica, si tende a banalizzare i rischi che l’operazione può implicare. Questa mancanza di preoccupazione si lega alla disinformazione e a ridotte esigenze al momento di mettersi in mano a uno specialista discusso.
L’alta redditività della chirurgia e della medicina estetica ha infatti fatto sì che anche persone poco qualificate offrano i propri servizi a prezzi sempre più accessibili.
Tutto ciò va attribuito non solo alla mancanza di preoccupazione, ma anche alla forte pressione che esercitano i modelli estetici. La pubblicità impone modelli inaccessibili di bellezza per suscitare insicurezze e lucrare così con la frustrazione di certi settori della società.
Dall’altro lato, se paragoniamo la percentuale di operazioni tra uomini e donne scopriremo che le donne che vi si sottopongono sono l’88% del totale, contro appena il 12% degli uomini.
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