Condividere complica le cose, ma non farlo è peggio
Gesù si adatta al cuore di ciascuno. Secondo ciascuno. È questo che ha fatto in vita e che fa con me. Con tutti. Percorre la mia anima secondo le mie vie. In base alla mia sete e alla mia necessità.
Qualcuno ha bisogno della sua compassione, della sua misericordia, e Gesù non ci pensa due volte. Mi commuove.
Io in genere accampo scuse prima di mettermi in cammino. Cerco qualcuno che agisca al posto mio. Mi risulta difficile uscire da me stesso, agire, curare, guarire. Uscire da me stesso per avvicinarmi ad altri. Qualcuno ha bisogno dell’aiuto di Gesù ed Egli non esita.
San Paolo parla della generosità: “E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi anche in quest’opera generosa. (…) Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. (…) Qui non si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che raccolse molto non abbondò,
e colui che raccolse poco non ebbe di meno”.
Vorrei essere più generoso. Non pensare tanto a me. Io sono il mio centro, la persona più importante della mia vita.
Vorrei essere come Gesù, che si impoverisce per darmi la vita. Nega se stesso per affermare me.