Il problema delle fragilità e delle persone omosessuali che vogliono farsi prete è reale. Un nuovo documento lo sta affrontando. Ecco cosa dice e perché dovrebbero recepirlo fino in fondo (sopratutto i vescovi)
Sul mensile de Il Fatto Quotidiano, Millennium (giugno 2018), un dossier del sociologo dell’Università di Bergamo Marco Marzano riaccende i riflettori su una delicata questione: seminario, sesso, omosessualità.
L’articolo di Marzano parla di un architetto omosessuale di Milano che da giovanissimo era entrato in seminario:
Stanza di un seminario del Nord Italia, pomeriggio d’autunno, subito dopo la ripresa della scuola. Il quattordicenne Carlo e il suo padre spirituale sono sdraiati vicini sul letto, quando il don si alza di scatto e si precipita verso il bagno, in fondo al lungo corridoio del suo appartamento. Dopo qualche istante, Carlo decide di seguirlo, teme che non si senta bene, che possa aver bisogno di aiuto. Quando arriva dinanzi alla porta spalancata del bagno però, lo spettacolo che gli si para davanti non è quello di un adulto che sta male, ma di un uomo in preda a una furiosa eccitazione.
La storia diventa sempre più pruriginosa e innesta tutti quegli elementi secondo cui la normalità nei seminari sarebbe formata da quantità industriale di omosessuali, relazioni tra preti e seminaristi, clima orgiastico, lo psicologo che vuole rimuovere la tendenza, ecc. L’autore per rafforzare questi tesi snocciola dati sul calo delle vocazioni (senza citare le fonti) e cita libri di studiosi anticlericali che dipingono la vita seminariale con scenari da brivido.
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La sessualità nel seminario

Marzano ingigantisce un problema reale, cioè l’approccio di persone con tendenze omosessuali all’ambito clericale, per corroborare latesi secondo cui se cade il vincolo del celibato, si migliora la sessualità dei seminaristi.
Il nostro obiettivo non è quello di rovesciare le tesi del sociologo, né ci interessa controbattere ad un dibattito viziato evidentemente da pregiudizi, ma spiegare, in modo utile e costruttivo, cosa la Chiesa sta facendo per migliorare la qualità della formazione nei seminari.
Cioè fare in modo che la sessualità di chi entra nel seminario non diventi un argomento tabù, né porti ad episodi degeneranti come quello narrato da Marzano, che tuttavia, possono accadere.
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Come individuare la vocazione
Nella recente Ratio fundametalis, “Il dono della vocazione presbiteriale”, la Congregazione per il Clero, datata 8 dicembre 2016, quindi in pieno pontificato di Francesco, si danno delle direttive alle Conferenze Episcopali, Istituti di Vita Consacrata, Società di Vita Apostolica, Prelature, Ordinariati militari.