Chi di fronte ad una bella ragazza o ad un ragazzo interessante non si è domandato quale fosse la mossa giusta per avvicinarsi? Chi non si è ritrovato in questo stato confusionario? Ahhhh l'amore!!! Quanti segreti nascondi, quante strategie, e poi la fortuna, gli incontri... la magia dell'amore!
Per le ragazze spesso, l’approccio è quello di aggiustarsi un po’ meglio, fare attenzione al trucco, i capelli. E sicuramente fate bene voi donne, perchè l’uomo si attrae attraverso l’occhio. Ma certamente non è sufficiente un bel vestito per rendersi veramente interessanti. Certo dovrai dire qualcosa di intelligente e dovrai mostrarti interessante. Tutto vero… Eppure manca ancora qualcosa!

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Noi uomini al contempo non staremo solo a guardare! Certamente cercheremo di sfoggiare il nostro meglio, un po’ di pettorale in fuori (pancia in dentro!). Magari sfodereremo qualche nostra impresa e poi i complimenti! Come sei bella, come sei carina! Certo, certo, certo, si sa le donne si prendono dall’orecchio, la porta di ingresso è il sentire! Tutto vero… Eppure manca ancora qualcosa!
E poi a volte dobbiamo fare qualche compromesso per piacere all’altro… giusto?
Nei nostri tentativi in po’ goffi, spesso ci ritroviamo in sforzi titanici e dinamiche che poco ci piacciono. Una ragazza potrà dire: “Mica sono mercanzia in vendita che devo sempre esporre cosa ho di attraente!”. Allo stesso modo un ragazzo, si può sentire in continua ansia da prestazione a mostrare sempre il petto in fuori (… e se poi hai la panza?? il detto omo de panza, omo de sostanza non mi pare molto in voga tra le donne…).
L’ingrediente segreto
Esiste un atteggiamento nei confronti della vita e delle persone che cambia completamente le dinamiche. Questo atteggiamento si chiama gratuità. L’essere gratuiti è realmente l’ingrediente segreto della vita: il voler bene all’altro senza averne nulla indietro. Ti ascolto perchè sei tu, non per quello che fai o quello che desidero da te. Non ho nessuna aspettativa su di te. Ehhh France’, la scoperta dell’acqua calda. Ti sembra ovvio?
Esempio concreto.
La mia più grande paura con le donne è sempre stato l’approccio iniziale, il conoscersi… come ti avvicini? che dici? Petto in fuori o aria da intellettuale? Con tutte queste insicurezze non è difficile capire che le uniche ragazze che conoscevo erano quelle che… venivano loro a parlare con me (ehhhmm…). Poi un bel giorno il frate mi disse una cosa molto saggia. Disse: “Tu fratello mio sei troppo inguaiato per una storia… prima risolviamo la tua affettività e poi se ne riparla, per ora sei in bonifica!”. I guai di cui parlava il frate erano altri e riguardavano storie precedenti (tipo il fantasma della storica ex), ma la chiave di volta di tutto era appunto questa benedetta bonifica! E cioè niente storie d’amore finchè non risolvi i casini del passato.

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Averlo saputo prima… una grande occasione, perché senza rendermene conto incominciavo a relazionarmi molto differentemente con le donne. Senza saperlo incominciavo a relazionarmi in maniera totalmente gratuita. Il motivo è semplice: quando incontravo una ragazza che mi piaceva, consapevole di essere in bonifica, era chiarissimo per me che non c’era spazio per iniziare nessuna storia. Non c’era nessuna aspettativa su cosa desiderassi fare con quella persona e mi rimaneva semplicemente la persona, il poterla ascoltare e conoscere. In quell’ anno conobbi tantissime ragazze, ragazze bellissime e interessanti con le quali non cominciai proprio nulla se non semplicemente conoscerle e farmi conoscere.
Ti ricordi quando avevi 5 anni? Quando incontravi bambini nuovi e dicevi: “Ciao come ti chiami? giochiamo insieme?”. Quell’anno ho avuto la possibilità di rivivere i miei 5 anni: “Ciao, mi chiamo Francesco, come ti chiami? Sono felice di conoscerti”. Semplice interesse, curiosità fine a stessa per l’altra persona. Ore ed ore ad ascoltare, osservare, imparare. Gratuità, cioè senza volerne ricavare nulla per me. Per quanto una ragazza potesse piacermi, il mio codice mi diceva che il massimo che potevo fare era conoscerla. Punto. Nessuna aspettativa. Nessuna pretesa. (Chiaramente avrei potuto anche conoscere un sacco di ragazzi… ma niente, mi interessavano troppo di più le ragazze!).
In quell’anno ho camminato tanto, ho risolto il nocciolo duro dei miei vuoti affettivi (vedi appunto l’ex) e alla fine dell’esperienza avevo conosciuto tantissime persone in maniera bella, pulita e gratuita. Se la relazione è gratuita, entri subito in profondità, cadono le maschere di apparenza perché non devi sembrare nessuno, non devi far finta di farcela. Quello che ti rimane è una serie di relazioni belle, profonde e vere. Hai presente quando ti dicono: “l’importante è essere se stessi”. Ecco. Nella gratuità tutto questo diventa 10x più facile, diventa naturale.