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«Sono venuto per i poveri, non per te!»

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Il Papa insieme

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 02/07/18

Papa Francesco si presenta all'improvviso alla cena per i poveri promossa dall'Elemosiniere Pontificio elevato a cardinale. E lo prende in giro!

Papa Francesco è arrivato a sorpresa. «Sono venuto per i poveri, non per te», ha detto sorridendo a don Corrado, che chiede di essere chiamato ancora così, nonostante la berretta rossa.

“Don Corrado” è il neo-cardinale polacco Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, che ha voluto festeggiare la sua nomina a cardinale (nel Concistoro del 28 giugno) con una grande festa dove circa 280 poveri sono stati invitati a cena in Vaticano.

Il Papa si è accomodato su una sedia rimasta libera in un tavolo della mensa usata dai dipendenti vaticani e ha condiviso la cena ed è rimasto circa due ore parlando con i presenti in modo molto familiare e ascoltando le loro storie, spesso di sofferenza ma anche di speranza (Famiglia Cristiana, 30 giugno).




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“Konrad mi ha detto di fare posto…”

Una sessantina i volontari presenti che hanno servito la cena ai poveri: tra questi anche Carlo Santoro, della Comunità di Sant’Egidio, che collabora con l’Elemosineria apostolica nell’assistere i senzatetto a Roma.

«E’ stata una visita di calore un po’ speciale – ha detto Santoro – perché era un pranzo di un neo-cardinale con i poveri. Con grande sorpresa di tutti è arrivato il Santo Padre. Pensavamo che fosse un semplice saluto e che sarebbe andato via durante la cena. Invece, improvvisamente, don Konrad mi ha detto di fare posto vicino a me e ha fatto sedere il Papa. Il Papa ha salutato tutti con grande affetto».


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Il rifugiato venuto da Lesbo

Al tavolo con Santoro, Konrad e il Papa erano seduti diversi rifugiati siriani arrivati a Roma tramite i corridoi umanitari di Sant’Egidio.

«Uno di loro – ha raccontato Santoro – era venuto da Lesbo sull’aereo del Papa; quindi, in maniera anche abbastanza inaspettata si è ritrovato a parlare di nuovo con il Papa e gli ha fatto sapere che ora si è integrato e lavora» (Vatican News, 30 giugno).

“Non basta accogliere”

Il Papa, ha riportato ancora il volontario di Sant’Egidio, «ha detto che in questi mesi diverse volte ha incontrato dei rifugiati che venivano dai campi profughi del Libano ed era colpito dal fatto che i primi a parlare italiano fossero i bambini. Come lui ripete spesso, ha detto che l’integrazione è una cosa fondamentale, perché non basta accogliere: il problema è quando non c’è l’integrazione e manca il lavoro, perché questo non dà prospettive».


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“Fai collezione di Papi!”

Uno dei siparietti più simpatici è stato quello tra Francesco un rifugiato del Senegal, musulmano. «Gli ha detto – ha ricordato sorridendo Santoro – che è la terza volta che incontra a pranzo un Papa. Gli ha detto che era stato a pranzo sia con San Giovanni Paolo II che con Papa Benedetto, e questa era la terza volta. Allora Papa Francesco gli ha detto: fai collezioni di Papi!».

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