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Perdonare è poter viaggiare nel passato e tornare senza dolore

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A MENTE É MARAVILHOSA - pubblicato il 27/06/18
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Il rancore è un veleno, ma siete voi a decidere se assumerlo o meno Quando ci fanno del male, la nostra reazione immediata è non voler perdonare. Ci sentiamo offesi, delusi, e in certi casi profondamente addolorati, ma questa reazione tanto comune e naturale ha anche le sue difficoltà.

È vero che a breve termine mantenere il rancore può impedire che il danno prosegua, ed è per questo che in genere non perdoniamo subito la persona che ci ha fatto soffrire. Ma se continuiamo a serbare rancore per una persona per molto tempo, è come se fossimo mentalmente prigionieri di una situazione che non esiste più. Questo ci provocherà ogni tipo di sentimento intenso, che può arrivare a provocarci una sofferenza superflua.

Due degli stadi più negativi che la mente può mantenere, e che si verificano per il fatto di non saper perdonare in tempo, sono l’odio e la rabbia. Seneca ha descritto l’odio e la rabbia come le emozioni più terribili e frenetiche. In molte occasioni, i danni che ci provocano sono molto superiori ai possibili benefici che possono arrecarci se continuiamo a serbare rancore.

Perdonare chi ci ha danneggiato, però, non è facile quanto desiderare di farlo. Una volta che accettiamo gli effetti negativi del fatto di mantenere l’odio e vogliamo imparare a perdonare le persone che in passato ci hanno fatto soffrire, la domanda successiva è evidente: come possiamo riuscirci?

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Se qualcuno incontra una persona ferita da una freccia, non perde tempo a chiedersi da dove sia venuta per analizzare di che tipo di legno è fatta; al contrario, si concentrerà nel tentare di estrarla immediatamente per minimizzare le lesioni. Dovremmo fare lo stesso con la sofferenza, eliminandola quanto prima, senza lasciare altro spazio perché continui a danneggiarci. Di seguito descriveremo alcune delle ragioni più potenti per iniziare a praticare il perdono.

Perdonare è un segno di forza

Nella mentalità occidentale, la pazienza e la tolleranza sono considerate valori importanti fino a un certo punto. Quando qualcuno ci ferisce, però, rispondere con pazienza e tolleranza sembra trasmettere debolezza e passività. Questo è uno dei motivi principali per i quali è tanto difficile per noi perdonare gli altri.

Visto che queste due virtù sono componenti indispensabili delle emozioni, come perdono o amore, non dovremmo considerarle segnali di debolezza. Al contrario, dovremmo iniziare a intenderle come un segno di forza, che deriva da una profonda capacità di rimanere saldi nei nostri valori.

Rispondere a una situazione dolorosa con pazienza e tolleranza è un segno di forza emotiva e ci aiuterà ad arrivare più vicini al perdono rispetto a una reazione di rabbia e odio. Oltre a questo, affrontare una situazione difficile con questo atteggiamento implica il fatto di esercitare un controllo significativo sui nostri sentimenti, il che vuol dire avere una buona autostima e intelligenza emotiva.

Nella vita si impara a perdonare solo quando abbiamo bisogno di essere perdonati molto”.

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Il perdono è l’acqua che spegne gli incendi dell’anima

La Teoria U ci insegna che non possiamo vivere il futuro con il peso del passato sulle spalle. Congedarsi amichevolmente da ciò che è già accaduto, perdonando gli errori altrui e i propri, apre lo spazio a nuove opportunità.

Come sottolinea Otto Scharmer, ideatore della Teoria U, “l’energia segue l’attenzione. Per questo, non dobbiamo concentrare la nostra attenzione su quello che cerchiamo di evitare, ma su quello che vogliamo che accada”. Ad esempio, una persona risentita per le delusioni del passato cercherà senza capirlo quegli stessi risultati in tutte le sue azioni e in tutti i suoi rapporti, perché è ancorata al ciclo di quello che è già accaduto e non al nuovo che può accadere.

La Teoria U dice, tra le altre cose, che fin quando non ci libereremo dalle vecchie paure e dai preconcetti (per i quali usa l’espressione inglese Let it go) non lasceremo spazio per far avvenire nella nostra vita qualcosa di veramente nuovo (Let it come). Se non abbandoniamo la zavorra del passato, non ci sarà spazio perché la vita possa sorprenderci con nuove esperienze.

Come abbiamo visto, perdonare qualcuno quando ci ha fatto del male può essere molto difficile. Proprio per questo, è fondamentale comprendere i motivi per i quali vale la pena di imparare a farlo. Ricordatevi che sta a voi lasciar andare il passato, liberandovi così da un peso emotivo che non vi permette di avanzare.

Il perdono ci permette di essere felici e di approfittare della vita, perché errare è umano”.

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