“Non eri pianificata. Ho avuto paura e altre cose che preferisco non dire. Ma abbiamo difeso la tua vita ed è stato il nostro successo più grande”È diventato virale sulle reti sociali il toccante messaggio dell’argentino Marcelo Savazzini alla figlia 15enne che si dice a favore dell’aborto.
Insieme al testo, Savazzini ha pubblicato la foto della figlia che indossa il fazzoletto verde che caratterizza i promotori dell’aborto in Argentina.
Il 14 giugno, la Camera dei Deputati del Paese ha approvato il disegno di legge sull’aborto che permette di porre fine alla vita del nascituro fino al nono mese di gestazione. Il provvedimento passa ora all’analisi del Senato.
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I post di Marcelo Savazzini su Facebook sono ristretti ai suoi amici, ma il contenuto di questo messaggio è stato condiviso al punto da essere ripreso da stampa e televisione.
Savazzini ha raccontato alla figlia le circostanze del suo concepimento:
“15 anni fa o poco più ho saputo che eri stata generata. Non eri pianificata. Non ti aspettavamo. Non sei stata il frutto di una coppia che aveva un progetto solido, ma la conseguenza di un rapporto senza protezioni”.
Dopo aver confessato alla figlia che all’inizio ha provato paura e “altre cose che preferisco non dire”, Savazzini aggiunge:
“Ma sia tua madre che io abbiamo deciso di portare avanti la tua vita. Nonostante i dubbi. Forse sarebbe stato più facile abortire ed evitare una grande responsabilità… Se ci fosse stata la possibilità di eliminarti in un ospedale pubblico in modo legale e gratuito non so cosa avrei deciso. O cosa avrebbe deciso tua madre, in primo luogo. Ciò che conta è che abbiamo difeso la tua vita. Ed è stato il più grande successo della mia vita. Non è stato facile, ma ho fatto del mio meglio. Ti ho amata fin dal primo momento”.
Il padre augura quindi qualcosa alla figlia:
“Oggi desidero solo che tu sia una brava persona. E anche se il fazzoletto che usi non coincide con le mie convinzioni ti voglio bene e ti rispetto. Spero solo che un giorno tu possa vedere oltre il tuo ombelico, capisca che questo tema richiede serietà, perché si tratta di vite umane, e che rispetti e non ridicolizzi le persone che la pensano in modo diverso dal tuo, soprattutto la tua famiglia e il tuo stesso sangue. Il cognome è il minimo. Ti voglio bene #salvemosladosvidas (Salviamo entrambe le vite)”.