Un’altra legge inefficace che serve solo a perseguitare i cattolici
La nuova legge viene presentata come un modo per costringere i sacerdoti a denunciare chi abusa dei bambini. Questa presunta logica è tuttavia molto fragile: non garantisce la sicurezza dei bambini e viola il diritto elementare alla libertà religiosa e di coscienza, perché oltre a colpire i sacerdoti colpisce i penitenti cattolici, che non avrebbero più garantito il segreto di ciò che confessano a Dio mediante il sacerdote.
Come se non bastasse, la misura che toglie al Governo la responsabilità principale di vegliare sui bambini e sul loro benessere è nella pratica non sorvegliabile, il che la rende inefficace.
Alla fine dei conti, è solo un altro degli innumerevoli assalti governativi contro la Chiesa nel mondo, mentre misure realmente efficaci smettono di essere implementate. In Australia e in tutto il mondo, la gran parte degli abusi sessuali avviene all’interno della propria casa ed è perpetrata da familiari. Cosa intende fare al riguardo il Governo australiano?
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La Chiesa cattolica adotta misure sempre più dure, promosse dalla politica di tolleranza zero dei Papi Benedetto XVI e Francesco, giudicando e condannando dai sacerdoti agli arcivescovi per questo crimine e per varie altre forme di abuso. Il Governo australiano ha preso misure dello stesso calibro in relazione alle proprie strutture?
E cosa si farà in relazione ad altri ambienti in cui proliferano gli abusi sessuali, di potere economico e di autorità, come il mondo dello spettacolo, le grandi istituzioni finanziarie, i club sportivi, le agenzie di modelle e le entità legate ad altre religioni, per citare solo qualche esempio noto?
È evidente che l’esistenza di abusi in altri contesti non riduce affatto la gravità di ciascuno degli scandali che si sono verificati all’interno della Chiesa, che devono essere rigidamente puniti e frenati, e questo non si discute. Ciò che non è ancora evidente è perché ci sia tanta enfasi sul mettere la Chiesa alla berlina mentre altre istituzioni con scandali in proporzione maggiore e più abituale sembrano risvegliare meno preoccupazione e indignazione da parte di Governi e media.
Vari parlamentari australiani riconoscono che si tratta di una legge scriteriata. Il deputato Andrew Wall concorda sul fatto che l’obbligatorità di denunciare gli abusatori alla Polizia non può essere estesa al confessionale, perché “interferisce in modo significativo con la libertà di associazione di un individuo, la libertà di espressione e la libertà dei diritti religiosi”.