Le bellissime parole del testamento del prete di Ponticelli, Don Agostino Cozzolino, già Servo di Dio, che si avvia verso la beatificazione
Potrebbe diventare uno dei beati più recenti, poiché è salito al cielo il 2 novembre 1988, dilaniato da un cancro al pancreas. Ma sopratutto è stato un pastore fuori dal comune, a cui, oggi, dovrebbe ispirarsi ogni sacerdote.
Don Agostino Cozzolino, Servo di Dio, è stato parroco per venti anni alla “Madonna della Neve” a Ponticelli, operando in uno dei quartieri più difficili di Napoli noto per una forte presenza della camorra sul territorio.
Un lavoratore instancabile, vicino alle tante famiglie disagiate da essere definito il “Curato d’Ars” del quartiere, poiché ricordava la dedizione alla sua piccola comunità di San Giovanni Maria Vienney. Sabato 23 giugno sarà commemorato con una celebrazione nella sua parrocchia.

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La scoperta del tumore
Bontà e carità erano i principi dell’evangelizzazione di Don Agostino, che stava raccogliendo frutti insperati sopratutto tra i più giovani. Poi, nel 1987 la scoperta di un tumore che non lasciava via scampo. La comunità si strinse intorno al suo pastore, prendendosi cura di lui giorno e notte nell’angusta casa parrocchiale di pochi metri quadrati dove viveva Don Agostino.
Accettò il suo calvario nel totale abbandono della volontà di Dio e senza risparmiarsi sopratutto in occasione dei solenni festeggiamenti del Bicentenario della proclamazione della Madonna della Neve a protettrice di Ponticelli.
“Arrivederci…”
Nell’ottobre del 1988, nel suo testamento spirituale scriveva: «Mi sono sentito legato alla comunità parrocchiale nella quale ho speso la maggior parte del mio ministero. Ho dato e ricevuto tanto, ho amato alla mia maniera e sono stato ricambiato al centuplo. Le premure usatami nella mia malattia ne sono la prova. Arrivederci alla comunione definitiva con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, stretti alla Mamma Celeste, “la Madonna della Neve”».
Don Agostino Cozzolino chiudeva così la sua laboriosa vita terrena la sera del 2 novembre 1988, a soli 60 anni.

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Servo di Dio
Una settimana dopo la morte, in diocesi, si pensò ad avviare la Causa di beatificazione per far conoscere le virtù straordinarie di questo uomo. Subito dopo è iniziato il processo diocesano.