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Papa: “L’autenticità della missione della Chiesa non è data dal successo”

POPE FRANCIS GENERAL AUDIENCE
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Vatican News - pubblicato il 18/06/18
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Anche quando la speranza sembra naufragare, conserviamo la fiducia in Dio e apriamoci con generosità ai Suoi piani. Questo l’invito che il Papa rivolge ai fedeli prima della preghiera mariana, commentando il Vangelo di questa XI domenica del Tempo ordinariodi Gabriella Ceraso

Il Regno di Dio è come un “seme” che cresce “per forza propria”, o come un “granellino di senape” che diventa “la più grande di tutte le piante”. Lo leggiamo nelle parabole dell’odierno Vangelo di Marco e il significato, Papa Francesco nel corso della riflessione prima dell’Angelus, lo traduce in un messaggio di speranza e di fiducia per l’uomo di ieri e di oggi.

Dio sempre salva

Il lavoro del contadino che getta sul terreno un “seme” e poi al “termine della maturazione provvede al raccolto” non ha niente a che vedere con la crescita di quel piccolo seme. Così è per il Regno di Dio: “Mediante la predicazione e l’azione di Gesù” – fa notare il Pontefice – è “annunciato”, fa “irruzione nel mondo e si sviluppa” secondo “criteri umanamente non decifrabili”, perchè è “soprattutto “espressione della potenza e della bontà di Dio” e non “opera dell’uomo”. Questo insegna a ciascuno di noi a vivere come “stagioni di prova, di speranza e di attesa vigile” i momenti in cui la storia sembra contraddire il disegno del Padre celeste, fatto di “giustizia”, “fraternità” e “pace”:

Infatti, ieri come oggi, il Regno di Dio cresce nel mondo in modo misterioso, in modo e sorprendente, svelando la potenza nascosta del piccolo seme, la sua vitalità vittoriosa. Dentro le pieghe di vicende personali e sociali che a volte sembrano segnare il naufragio della speranza, occorre rimanere fiduciosi nell’agire sommesso ma potente di Dio. Per questo, nei momenti di buio e di difficoltà noi non dobbiamo abbatterci, ma rimanere ancorati alla fedeltà di Dio, alla sua presenza che sempre salva. Ricordate questo: Dio sempre salva. È il Salvatore.

La logica dell’imprevedibilità di Dio

Ma il Regno di Dio è anche come il granellino di senape, “seme piccolissimo” eppure in grado di svilupparsi fino a diventare la “più grande di tutte le piante”. “Una crescita imprevedibile e soprendente”, la definisce Francesco, da imparare a comprendere:

Non è facile per noi entrare in questa logica della imprevedibilità di Dio e accettarla nella nostra vita. Ma oggi il Signore ci esorta a un atteggiamento di fede che supera i nostri progetti, i nostri calcoli, le nostre previsioni. Dio sempre è il Dio delle sorprese. Il Signore sempre ci sorprende. È un invito ad aprirci con più generosità ai piani di Dio, sia sul piano personale che su quello comunitario.

Missione della Chiesa, non successo ma umiltà e fiducia

In particolare nelle nostre comunità, ribadisce il Papa, occorre “fare attenzione alle piccole e grandi occasioni di bene” che è il Signore a offrire e lasciarci coinvolgere nelle “sue dinamiche di amore, accoglienza e misericordia verso tutti”. Poi, con una considerazione complessiva, Francesco abbraccia quella che definisce “l’identità della missione della Chiesa”:

L’autenticità della missione della Chiesa non è data dal successo o dalla gratificazione dei risultati, ma dall’andare avanti con il coraggio della fiducia e l’umiltà dell’abbandono in Dio. Andare avanti nella confessione di Gesù e con la forza dello Spirito Santo. È la consapevolezza di essere piccoli e deboli strumenti, che nelle mani di Dio e con la sua grazia possono compiere opere grandi, facendo progredire il suo Regno che è «giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17).

Sia la Vergine Maria, è l’auspicio del Papa a farci “semplici e attenti” per collaborare con fede e lavoro allo “sviluppo del Regno di Dio nei cuori e nella storia”.

A Caracas da ieri una nuova beata

Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ha salutato il popolo venezuelano ricordando la beatificazione ieri a Caracas di Madre Carmen Rendíles Martínez, fondatrice delle suore Siervas de Jesús de Venezuela: una “fedele discepola del Signore” che nel secolo scorso, con le sue sorelle, “ha servito con amore nelle parrocchie, nelle scuole e accanto ai più bisognosi.” Poi nel corso dei saluti finali, rivolgendosi ad un gruppo di fedeli argentini, Francesco ha ricordato loro la festa nazionale di oggi dedicata ai papà, chiedendo a ciascuno di pregare per i propri padri.

Qui l’articolo originale tratto da Vatican News