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Consumismo, intrattenimento e fede… Cosa cercano davvero i giovani nelle reti sociali?

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Jesús Colina - pubblicato il 15/06/18
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Rivelazioni di uno studio mondiale realizzato da Aleteia su Facebook e Instagram per preparare il Sinodo dei vescovi sui giovaniGli argomenti di maggior interesse tra i giovani attivi sulle reti sociali sono l’intrattenimento (serie televisive, videogiochi, musica, sport…) e i beni di consumo (marche).

È una delle conclusioni a cui è giunto uno studio che analizza a livello mondiale dati statistici relativi a 540 milioni di utenti tra i 18 e i 25 anni, registrati su Facebook e Instagram.

L’analisi, che approfondisce i valori della cosiddetta Generazione Z, constata che il 4% dei giovani condivide sulle reti sociali contenuti sulla fede cattolica, e che questi ragazzi hanno un livello accademico più elevato e una maggiore preoccupazione per le questioni sociali.

Il caso del Nordamerica

La prima parte dello studio analizza in particolare il caso degli Stati Uniti e Canada, Paesi in cui i giovani cattolici si mostrano più timidi al momento di condividere (2,5%).

Questi giovani statunitensi attivi al momento di condividere la propria fede, quasi un milione (900.000), sono in gran parte di origine ispanica. La bassa percentuale in confronto ad altri Paesi conferma una certa perdita della manifestazione pubblica della fede cattolica nella Generazione Z negli USA, dato già menzionato da altri studi sociologici.

Europa, Asia e Oceania

Questa percentuale di interesse per la religione, identica a quella del Canada, è inferiore rispetto ad altri Paesi anglofoni. Nel Regno Unito, infatti, i giovani attivi nel condividere la propria fede cristiana sono il 2,8%, in Australia il 3%, in Nuova Zelanda il 3,3% e in Irlanda il 7%.

I giovani africani anglofoni sono molto più attivi al riguardo. In Ghana condivide la sua fede il 7,5% di loro, in Nigeria il 5%, la stessa percentuale del Kenya. Anche i Paesi latinoamericani e le Filippine (10%) hanno elevato indici di impegno pubblico con la fede nelle reti sociali.

Papa Francesco, l’“influencer” numero 1

Tra i giovani che manifestano interesse per questioni cattoliche, Papa Francesco è l’influencer più seguito.

La prima edizione di questo studio, che analizza i dati statistici che Facebook e Instagram mettono a disposizione delle agenzie di comunicazione e marketing, è stata presentata nella Media Conference organizzata dall’Associazione Cattolica della Stampa di Stati Uniti e Canada a Green Bay, Wisconsin (USA).

Questi primi dati, come altre analisi, verranno consegnati ai partecipanti al Sinodo dei vescovi che il Papa ha convocato in Vaticano a ottobre sui giovani e la fede.

L’analisi dell’“ascolto della rete” (social listening) è stato realizzato da Aleteia.org, rete cattolica attiva in otto lingue con undici milioni di visitatori al mese e 40 milioni di utenti sulle reti sociali.

“Lo studio presenta dati privi di manipolazione o alterazione, gli elementi su cui si basano per le loro campagne di comunicazione le imprese e istituzioni che vogliono collegarsi con i giovani di queste due reti sociali”, ha spiegato il professor Josep Lluís Micó, docente di Giornalismo presso la Facoltà di Comunicazione e Relazioni Internazionali dell’Università Ramón Llull, che ha ideato lo studio.

“Questi dati sono estremamente importanti non solo per la Chiesa, ma anche per altre istituzioni educative e sociali, perché servono per analizzare la realtà oggettiva dei giovani, senza filtri né interpretazioni ideologiche”, aggiunge il docente.

Lo studio presenta anche varie classificazioni a livello mondiale degli influencer più seguiti dai giovani in generale e in particolare da quelli interessati alla fede cristiana, in base a varie categorie: valori in generale, cultura e spettacolo, sport, tecnologia.

Interessi dei giovani

Lo studio constata come in generale gli interessi dei giovani sulle reti sociali superino le frontiere geografiche e si concentrino sull’intrattenimento (serie, videogiochi, musica…), marche e beni di consumo.

Questo materialismo, combinato con la fragilità dei rapporti, mostra come la Generazione Z, a differenza di quelle precedenti, non abbia punti di riferimento nella vita.

Nel caso dei giovani delle reti sociali, la loro vita sembra piuttosto quella di una barca a vela, che deve trovare i venti che le permetteranno di avanzare, senza sapere esattamente quale sarà il punto di arrivo.

Una realtà che spiega il motivo per il quale Papa Francesco ha voluto mettere al centro della riflessione della Chiesa le sfide che affrontano oggi questi giovani.