di Rosanna Novia
Quando ero fidanzata, mi sono chiesta spesso come dovesse essere la castità nel matrimonio. Avendo appena festeggiato il mio quarto anniversario di matrimonio con il mio amato marito, e avendo anche consigliato delle coppie in una terapia basata sulla fede, ecco qualche suggerimento che ho raccolto finora. Non è certo una lista esaustiva, ma spero che sia utile a chi discerne il matrimonio o è già sposato!
1. La castità nel matrimonio include il fatto di aprire gli occhi di fronte alla forte immagine eucaristica nell’amore matrimoniale, soprattutto nel sesso matrimoniale.
Il sesso matrimoniale è un atto positivo e sacramentale quando ciascun coniuge si dona all’altro. L’unione sponsale riflette l’immagine nuziale che Gesù stesso ci dà del Suo rapporto con il Suo Corpo, la Chiesa: Cristo si riferisce a Se stesso come allo Sposo, e alla Chiesa come la Sua Sposa. Cristo, inoltre, dona il Suo corpo, il Suo sangue, la Sua anima e la Sua divinità come offerta alla Sua Sposa, la Chiesa, sull’altare in ogni Messa! In modo simile, due sposi sono chiamati da Dio a offrire la loro unione in un’unica carne sul loro altare domestico, il talamo, nella loro chiesa domestica. Ogni volta che una coppia sposata ha un rapporto sessuale, rinnova i suoi voti matrimoniali! In questo senso, il sesso è fondamentalmente una preghiera che una coppia sposata può offrire a Dio. Ricordare questa immagine quando si è sposati aiuta a non dimenticare mai quanto sia sacra e santa la propria vocazione al matrimonio (e sì, anche la vostra vita sessuale!).
2. La castità nel matrimonio significa non usare l’intimità sessuale come canale solo per il proprio piacere, ma come un’esperienza che lega entrambi i coniugi.
Nessun coniuge dovrebbe sentirsi usato dall’altro, ma solo amato e trattato come una persona nella sua interezza, corpo e anima, non solo corpo. Un coniuge dovrebbe considerare amorevolmente come si sente l’altro a livello mentale, fisico e spirituale prima di iniziare un rapporto sessuale. Un coniuge mostra inoltre il proprio interesse offrendo un autentico rispetto nei confronti dell’altro se questi non è in condizioni di avere un rapporto. Gli sposi sono chiamati da Dio a “volere il bene” dell’altro (“volere il bene dell’altro” è come San Tommaso d’Aquino ha definito l’amore stesso!). Nessun coniuge dovrebbe sentirsi cosificato, ma solo amato, anche nel campo della vita sessuale condivisa.
3. La castità nel matrimonio implica il fatto di custodire i propri occhi e il proprio cuore per il coniuge. Questo permette di essere legati al massimo al coniuge e di fondare il matrimonio sulla fiducia.
Quando si sposa una persona, ci si impegna a praticare la castità degli occhi: guardare gli altri – e sì, anche il proprio coniuge – con intenzioni pure di mente e cuore. Se l’amore è caratterizzato da un profondo desiderio sottostante di un’esperienza che leghi, la lussuria è invece caratterizzata da un desiderio più superficiale di piacere e possesso a senso unico – per la cosificazione. Quando si guarda il proprio coniuge, lo si dovrebbe fare con amore, apprezzandolo come persona nella tua totalità, corpoe anima.
La nostra attrazione sessuale nei confronti degli altri, incluso il nostro coniuge, è positiva, e mostra che Dio è meravigliosamente presente in tutte le Sue creature, soprattutto negli uomini e nelle donne che ha creato.
È la concupiscenza – la tentazione della lussuria, il pensare di usare gli altri solo per la propria gratificazione e il proprio piacere – che rende l’attrazione sessuale complicata. La castità implica una solida disciplina dell’immaginazione che permette all’anima di allontanarsi dalla lussuria e scegliere l’amore. Una volta che gli occhi e il cuore sono allenati a non guardare gli altri con lussuria – neanche il proprio coniuge! -, vivere castamente diventa una capacità naturale.
4. La castità nel matrimonio esorta gli sposi a evitare di fantasticare su un coniuge “perfetto” a livello fisico, emotivo, spirituale…
Come con l’età il matrimonio cresce in tanti modi, lo stesso accade al corpo dei coniugi. È quindi importante mostrare misericordia nei confronti del coniuge e anche di se stessi per quanto riguarda i cambiamenti del corpo nel corso del matrimonio. Gli sposi devono cercare di non fantasticare su un coniuge più “perfetto”, più attraente o compatibile a livello fisico, emotivo o spirituale. Alcuni coniugi potrebbero entrare nella mentalità “L’erba del vicino è sempre più verde”. Questa fantasia di avere un coniuge più “perfetto”, però, può davvero uccidere il matrimonio. Se siete sposati, ricordatevi che come coniuge possedete una storia profonda e unica che nessun altro condivide e un amore splendido per cui vale la pena di lottare e che va difeso!
5. La castità nel matrimonio richiede di evitare l’infedeltà fisica e/o emotiva che deriva dall’uso di pornografia o film o libri spinti…
Quando confidiamo sulle cose elencate in precedenza per soddisfare le nostre necessità matrimoniali più profonde – che dovrebbe soddisfare solo il nostro coniuge! – iniziamo a passare dall’essere spiritualmente completi all’essere spiritualmente frammentati. Se non si prendono provvedimenti il matrimonio finisce per erodersi e presto implode, perché come sposi le nostre necessità sessuali più profonde sono state progettate per essere realizzate nel contesto del nostro rapporto interpersonale più profondo – il nostro matrimonio! – e non solo da mezzi freddi e anonimi come pornografia, romanzi, ecc.
6. La castità nel matrimonio include la pratica della Pianificazione Familiare Naturale (PFN) e di essere responsabilmente “aperti alla vita”. In un matrimonio cattolico, il sesso dev’essere “unitivo” e “procreativo” per entrambi gli sposi, il che vuol dire che non dev’essere mai usata la contraccezione.
Dio chiama le coppie cattoliche ad essere generosamente aperte alla vita. Mariti e mogli si chiedono se esiste qualche ragione seria per non avere figli in un certo momento del loro matrimonio. Se non ci sono ragioni serie, le coppie cattoliche sono chiamate ad essere aperte alla vita e a distanziare eventuali nascite. La pianificazione familiare viene così effettuata in modo responsabile. La PFN aiuta una coppia a progettare le dimensioni della propria famiglia non in modo freddo e calcolato, ma in un modo che confida in Dio come Creatore ultimo nell’“equazione” dell’amore matrimoniale.
La PFN sarà quindi diversa per ogni coppia sposata e ogni famiglia, e il numero di figli che ha una coppia non è un “indicatore di santità”. Alcune delle coppie più sante possono infatti scoprire di non essere fertili. In caso di infertilità, le coppie sono chiamate a usare insieme i loro doni e talenti per portare frutti spirituali nel mondo. I matrimoni sono fecondi non solo nei figli che mettono al mondo, ma anche nei frutti spirituali e nella grazia spirituale che si effonde da loro nella società. La castità nel matrimonio esorta gli sposi a crescere nella loro intimità matrimoniale in molti modi, non solo attraverso il sesso.
La PFN include periodi in cui una coppia è fertile (ovvero la moglie è fertile) e deve astenersi dal sesso per evitare una gravidanza. In quei giorni di astinenza, le coppie hanno una grande opportunità di lavorare sulla condivisione del loro amore in molti altri modi, come pasti intimi, nuove avventure e attività divertenti, ecc.
La PFN mostra a una coppia sposata che se il sesso è un incontro buono e santo, ci sono migliaia di altri modi perché i coniugi si dicano “Ti amo”, e aspettano solo di essere esplorati! Quale coppia non vorrebbe arricchire il suo matrimonio in questo modo? C’è anche un “effetto luna di miele” quando finisce il periodo di astinenza – un altro motivo per praticare la fede cattolica nel matrimonio!