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7 suggerimenti fondamentali per ogni cattolico in Internet

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Catholic Link - pubblicato il 14/06/18

di H. Edgar Henríquez Carrasco

La presenza cristiana cattolica in Internet è di grande rilevanza al giorno d’oggi. Qualche anno fa, la televisione e la radio erano i principali mezzi di comunicazione, mentre oggi è chiaro che sono stati sostituiti da Internet.

Papa Benedetto XVI, parlando delle comunicazioni sociali nel 2009, ha esortato i giovani con queste parole: “Carissimi, sentitevi impegnati ad introdurre nella cultura di questo nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra vita!”

Non stiamo più parlando di Internet come di un semplice strumento di evangelizzazione, ma di un ambiente, uno spazio comune in cui tutti ci incontriamo. È allora importante tenere a mente questi 7 suggerimenti che vogliamo condividere. Vi aiuteranno a migliorare la vostra esperienza sui social media e a portare il messaggio di Gesù a molti dei vostri amici.

1) Date testimonianza della vostra fede

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L’aspetto fondamentale di questo punto è costruire sempre. Una Chiesa che costruisce è una Chiesa che porta il Regno di Cristo sulla Terra. La propria testimonianza di fede trasferita ad altri irradierà luce. Non è molto comune che un giovane decida di parlare pubblicamente della propria fede, visto che in genere riceverà solo critiche. Ma non è importante. Gli attacchi devono essere sempre affrontati con l’insegnamento di Gesù: l’amore. Verrà il giorno in cui non sapremo come rispondere a queste critiche o persecuzioni – è normale. Non sappiamo tutto, ma possiamo sempre dire umilmente qualcosa del tipo: “Non lo so, ma controllerò”. La nostra testimonianza di vita autentica porterà gli altri a cogliere quel “qualcosa” che ha il cristiano, che è Gesù Cristo. Dio è sempre al centro della nostra predicazione. Non abbiate paura di parlare di Dio sui social media che frequentate! Trovate il coraggio di condividere la vostra fede con altri!




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“Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio” (2 Timoteo 1, 7-8).

2) Siate costruttivi con le vostre parole

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Avere una vita pubblica online attira critiche, opinioni, commenti e reazioni senza fine. Il nostro messaggio non è sempre ben accolto. A volte veniamo “attaccati”, e lo metto tra virgolette perché credo che queste situazioni possano essere trasformate in opportunità. Sì, ogni attacco o offesa è un’opportunità per mostrare quello che siamo, per dire al prossimo che gli vogliamo bene, per essere cristiani autentici e allo stesso tempo costruttivi con le nostre parole. Non è difficile, ma richiede una grande dose di umiltà e riflessione, perché un singolo momento può accendere l’ira in noi, facendoci rispondere con un atteggiamento non cristiano. Dobbiamo fermarci e pensare bene alle cose, valutarle, ricordare l’esempio di Cristo e poi agire. Sant’Alberto Hurtado diceva sempre “In tutto, amare e servire”. Anche nella nostra vita dovrebbe essere così.

“Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Efesini 4, 29-32).

3) Incoraggiate gli scoraggiati

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Nella mia esperienza personale, devo dire che questo aspetto è essenziale. Non appena entriamo in app o siti web, veniamo bombardati da messaggi di ogni tipo, molti dei quali purtroppo negativi, che esprimono scoraggiamento e stanchezza. Cosa possiamo fare? San Francesco d’Assisi diceva “O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare, di essere compreso quanto di comprendere, di essere amato quanto di amare…” Concentrare la nostra attenzione su qualcun altro è un comportamento cristiano. I social media e Internet in generale saranno sempre un’ottima palestra per rafforzare la fede, incoraggiare chi è stanco, consolare chi è tormentato, rallegrare chi è sfiduciato e dare speranza a chi l’ha perduta. Ma dovete avere un cuore forte per evitare di cadere nello scoraggiamento anche voi. Esercitatevi come cristiani alla palestra della carità!

“Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Sta’ unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l’oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui” (Siracide 2, 1-6).

4) Evitate le discussioni inutili

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Un segno di rispetto e umiltà è ascoltare quando altri parlano e rimanere in silenzio quando non si conosce la risposta. Essere cattolici non significa avere tutte le risposte. A volte il consiglio migliore è rimanere calmi, e il modo migliore per difendere la fede è il silenzio. È per questo che se non conosciamo un argomento la cosa migliore da fare è rimanere in silenzio ed evitare discussioni inutili che non ci porterebbero da nessuna parte per via della nostra mancanza di conoscenza. Quando possiamo, però, dobbiamo compiere uno sforzo per approfondire la nostra fede e informarci, anche sulle ultime notizie relative alla Chiesa, per evitare di essere colti impreparati. Bisogna avere sempre onestà e umiltà. Dire “Non lo so” o “Onestamente non ho le idee chiare su questo argomento” sarò sempre una dimostrazione di umiltà. Lasciate il resto al Signore. L’arma più grande che possiamo usare noi cattolici è l’amore, e amando vinceremo.

“Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini. Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane” (Tito 3, 8-9).

5) Condividete il nostro tesoro, Gesù

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Che grande esempio rappresentano i convertiti al cattolicesimo! Hanno incontrato Cristo faccia a faccia e Lo hanno scoperto come un tesoro, il loro tesoro. Come dice Gesù nel Vangelo, “il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo” (Matteo 13, 44). Hanno lasciato tutto per vivere in Cristo, che è il vero tesoro della loro vita. Un tesoro che possiamo tenere per noi o condividere. A volte, senza parole, possiamo portare il messaggio d’amore: “Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo” (2 Corinzi 2, 15).

Facciamo sì che la nostra vita abbia il profumo e il sapore di Cristo! Quanto diventa felice il cuore quando portiamo Gesù agli altri!




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“Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo” (Romani 10, 14-17).

6) Non conducete una doppia vita online

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Il problema è quando conduciamo una vita “sociale” molto esibizionista o pretenziosa su Internet. Potremmo mostrarci come seguaci di Gesù, autentici cristiani, pieni di vita e di profonda preghiera, ma nella vita reale ci sono solo resti di quella fede. Facciamo cose che contraddicono la nostra fede. A volte crediamo, altre volte abbandoniamo. Diciamo di sì e poi neghiamo. Al giorno d’oggi siamo individui pubblici, soprattutto cristiani pubblici (spesso messi sotto la lente di ingrandimento). Se sui social media si viene visti come persone pie impegnate con Dio ma nella vita reale si vive come se non ci fosse un domani c’è qualcosa che non va. Prima o poi condurre una doppia vita farà allontanare più di una persona dalla fede… Essere testimoni di Gesù significa essere autentici, vivendo sempre un’unica vita.

“Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. 15 E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!” (Colossesi 3, 12-15).

7) Portate luce agli altri

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La nostra missione è spesso quella di essere “luce nelle tenebre”. Senza credere che tutto in questo mondo sia oscuro o sbagliato (perché non è così), dobbiamo capire che in un modo o nell’altro portiamo Gesù con noi.

Illuminiamo con le nostre parole, i nostri gesti, le nostre azioni, la nostra persona. Ma per dare luce dobbiamo essere la lampada. Condurre una vita “oscura” senza essere cattolici non illuminerà nessuno. Ricordate sempre che Gesù ci ha lasciato i sacramenti, soprattutto l’Eucaristia e la Riconciliazione, per ravvivare la fiamma dentro di noi. Possono riportarci alla luce, farci risorgere dal peccato, alla vita che è Cristo. Non abbiate paura di volgervi a loro, e sarete luce per gli altri ogni secondo della vostra vita.

“Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Matteo 5, 14-16).

Nell’era digitale, una vera testimonianza sarà qualcosa a cui i vostri amici potranno aggrapparsi. Il bene è contagioso. Si diffonde da sé. Se ciascuno di noi si impegnasse a vivere secondo il Vangelo, se tutti dessimo un po’, arriveremmo incredibilmente lontano e trasformeremmo il mondo. In un tweet, Papa Francesco ha lanciato un messaggio molto profondo: “Non sottovalutiamo il valore dell’esempio perché ha più forza di mille parole, di migliaia di “likes” o retweets, di mille video su Youtube” (23 febbraio 2017). Un’autentica testimonianza di vita cristiana, vera, senza maschere, sincera ed eloquente cambierà il mondo. Volete far parte di questo cambiamento? Tenete a mente questi 7 suggerimenti, andate avanti e fatevi rinnovare. La Chiesa ha bisogno di voi, Cristo ha bisogno di voi… tutti noi abbiamo bisogno di voi!

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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