Tre suicidi di persone celebri in una settimana sono bastati a riempire le reti sociali di messaggi di tristezza e preoccupazione
Avere fama e denaro può essere uno dei grandi sogni di alcune persone, che pensano che in questo modo saranno più felici. Sono molti, tuttavia, i casi di personaggi celebri che pongono fine tragicamente alla propria vita. Alcuni di questi finiscono nel mondo della droga, altri con seri disturbi psicologici e altri ancora si suicidano, incapaci di continuare a sopportare la sofferenza che nascondono dentro di sé.
Ci siamo chiesti come sarebbe stata la vita di queste persone se avessero avuto una dimensione spirituale che potesse dare un senso più profondo alla loro esistenza e vivere con una dimensione sociale più ampia e completa. È chiaro che in caso di malattia o disturbo clinico la prima cosa è ricevere assistenza medica e mettere tutti i mezzi necessari al servizio di chi soffre di questo tipo di disturbo.
Leggi anche:
Non è il dolore, ma l’angoscia esistenziale che porta la gente a chiedere il suicidio assistito
Il suicidio di persone famose, oltre a stupore, genera una grande preoccupazione nella società, e porta molti a chiedersi cosa stia succedendo. La risposta è che queste tragiche morti sono un riflesso dell’aumento globale dei casi di suicidio, un fenomeno che si verifica in ogni parte del mondo e le cui vittime sono uomini e donne di tutte le età.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo si verificano ogni anno 800.000 suicidi, e negli ultimi 45 anni il tasso è aumentato del 65%. I calcoli dell’OMS indicano che per il 2030 la depressione, a cui viene associata la condotta suicida, sarà la condizione prevalente di malattia.