Il campione di ciclismo, terziario carmelitano, ha chiesto loro grazie particolari. In un'occasione è stato anche a Lourdes
Quando si parla della fede di Gino Bartali si fa spesso riferimento alla sua scelta di vita:nel 1937 diventa terziario carmelitano nella fraternità San Paolino di Firenze. «Fu subito dopo la morte in un incidente del fratello minore Giulio, ciclista promettente e che mio nonno diceva fosse più bravo di lui», ricorda la sorella Gioia al settimanale “Maria con te” (7 giugno) edito dalla San Paolo.
Scelse il nome di religione di fra Tarcisio di Santa Teresa di Gesù Bambino alla quale era devotissimo. «Ricevere il mantello bianco di terziario carmelitano significava, concretamente, consacrarsi alla Madonna e scegliere una vita di carità e umiltà», aggiunge la sorella.
Il campione di ciclismo, vincitore di 3 Giri d’Italia e 2 Tour de France, aveva infatti un amore speciale per la Vergine Maria, alla quale dedicò anche alcune vittorie.
La Madonna di Lourdes

Su tutte lo storico trionfo al Tour de France del 1948. Bartali si recò a Lourdes per ringraziare la Madonna e farle omaggio dei fiori che gli avevano regalato sul podio. «A Lourdes ci andava tutti gli anni quando passava lì vicino», ha raccontato il figlio Andrea, «E ci portò diverse volte noi di famiglia. Ricordo ancora i souvenir che mi regalava quando studiavo in collegio».
Ma erano due le devozioni speciali alla Vergine, che Gino Bartali portava dentro di sè.