Qualcuno vi ha mai chiesto “Puoi pregare per me?” È estremamente comune e sottolinea l’importanza della preghiera, soprattutto del pregare per qualcun altro.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica incoraggia questo tipo di preghiera e spiega che “l’intercessione è una preghiera di domanda che ci conforma da vicino alla preghiera di Gesù. È lui l’unico intercessore presso il Padre in favore di tutti gli uomini, particolarmente dei peccatori. Egli ‘può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore’ (Eb 7,25). Lo Spirito Santo stesso ‘intercede […], poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio’” (CCC, n. 2634).
Anche prima di Cristo, la preghiera d’intercessione ha giocato un ruolo fondamentale nella storia della salvezza, e tutt’oggi resta un aspetto essenziale della preghiera cristiana. “Intercedere, chiedere in favore di un altro, dopo Abramo, è la prerogativa di un cuore in sintonia con la misericordia di Dio. Nel tempo della Chiesa, l’intercessione cristiana partecipa a quella di Cristo: è espressione della comunione dei santi. Nell’intercessione, colui che prega non cerca solo ‘il proprio interesse, ma anche quello degli altri’ (Fil 2,4), fino a pregare per coloro che gli fanno del male” (CCC, n. 2635).
Per questo motivo, dovremmo prendere sul serio le richieste di preghiera e trovare un modo per soddisfarle. La buona notizia è che non c’è una “formula” per la preghiera d’intercessione. In altre parole, non si può recitare “male”. Dio ascolta le nostre preghiere, anche se le presentiamo in modo inadeguato.
Ad ogni modo, c’è qualcosa che possiamo fare per imitare più da vicino Gesù e pregare per qualcuno con grande cura e diligenza.