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Un tumore alla gamba curato per intercessione di un frate cappuccino

ANGELO ACRI

ALESSIA GIULIANI I CPP

Angelo from Acri, professed priest of the Order of Friars Minor Capuchin

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/06/18

La storia di Padre Angelo D'Acri per molti tratti assomiglia a quella di Cristo. La guarigione di un giovane 18enne è straordinaria

C’è un umilissimo frate cappuccino a cui vengono attribuiti già quando era in vita, almeno tre miracoli (tra cui una resurrezione). Ma è da defunto che Padre Angelo d’Acri, nato in un piccolo comune della Calabria in provincia di Cosenza, avrebbe dispensato grazie e guarigioni straordinarie a numerosi suoi devoti.

Padre Angelo è chiamato “l’apostolo di Calabria”, perchè è riuscito a girare a piedi, in lungo e largo, la Calabria, per poi spaziare in Basilicata, Campania e perfino in alcuni paesi del Lazio meridionale, come scrive Giustina Aceto in “Il santo cappuccino Angelo D’Acri” (Tau editrice).

Doppia fuga

Nato nel 1669 da un capraio e una fornaia – a 22 anni emise i voti religiosi di povertà, obbedienza e castità nell’Ordine dei Frati Cappuccini, dopo che per ben due volte, tra il 1689 e il 1690, lasciò il noviziato, cioè svestì l’abito religioso e riprese i suoi vestiti “secolari.

Le lunghe missioni

Il 1702 è l’anno di partenza del lungo cammino di Angelo d’Acri che arriva al 1739, l’anno della sua morte: per 38 anni, senza soste, percorre città e paesi, come missionario, con linguaggio popolare e ardente, solo preoccupato della salute delle anime e della gloria di Dio.

La sua attività di predicatore, che lo accomunava molto a Gesù Cristo, trovò soprattutto nei quaresimali e nelle missioni popolari, oltre che negli esercizi spirituali, un vero e proprio “campo di lavoro”.


Eusebio Francesco Chini - kino

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Il miracolo

Ma l’avvenimento che lo ha alzato agli onori della santità è certificato da un atto notarile, del 26 dicembre del 1796, per mano del dottor Angelo Antonio Abbruzzese di Sant’Andrea di Conza, un piccolo comune dell’Irpinia.

Un giovane di 18 anni Pasquale Bozzone, era sotto le cure del dottore don Giacomo Giliberto perché aveva una gamba, già zoppa, devastata da un tumore.

Si legge nella diagnosi, che Pasquale «veniva afflitto continuamente da varie critiche disposizioni, causate da una discresia di umori, e specialmente dalla linfa, e dopo una lunga, ed esatta cura si’ interna, che esterna il piede sinistro era emaciato e zoppo e dopo breve tempo si vidde uscire un tumore nella metà della coscia illesa, e colla lunga applicazione de’ medicamenti non accadeva nulla di nuovo e di meglio».

Il ragazzo, a causa della malattia, era impedito anche fisicamente. Faticava anche nei piccoli movimenti e con il passare del tempo la sua situazione peggiorava.


SAINT RAPHAEL,ARCHANGEL

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La guarigione dal tumore

Nel mese di luglio del 1796 passò per Sant’Andrea, fra Vincenzo da Belmonte (Cosenza), incaricato di raccogliere l’elemosina per la beatificazione del padre Angelo d’Acri, che tra le sue missioni, aveva girato molto a lungo anche in Campania.

Con il consenso del medico e le suppliche dei genitori, Pasquale, sotto la guida di fra Vincenzo, pregò e si lasciò applicare la reliquia del Venerabile chiedendogli la grazia, che fu concessa all’istante: la pelle tornò incredibilmente sana e il giovane poteva tornare a camminare normalmente.

Presenti al rogito notarile, per verbalizzare il miracolo, furono i genitori del malato ed il medico Giliberti, nonché i testimoni il giudice Andrea Bellino, Pietro e Donato Galluccio, Michelangelo Perrino e il rev.do don Pasquale Maria Abbruzzese.


ANTONIO CATALDI

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La santità

Il miracolato si trovava a Napoli ad imparare il mestiere di sartore, quando fu fatto l’atto notarile: la sua vita era tornata normale.

Padre Angelo fu beatificato il 18 dicembre 1825. La sua canonizzazione è domenica 15 ottobre 2017. I suoi resti mortali sono venerati ad Acri, nella basilica a lui dedicata.

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