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… e alla fine aveva ragione il pasticciere

JACK PHILLIPS

Masterpiece Cakeshop

Jaime Septién - pubblicato il 05/06/18

La Corte Suprema degli Stati Uniti si pronuncia a favore di un pasticcere che per motivi di coscienza non ha voluto preparare una torta per un matrimonio omosessuale

La Corte Suprema degli Stati Uniti si è pronunciata questo lunedì a favore del pasticciere cristiano Jack Phillips, che esercita nel Colorado, sostenendo che “non può essere obbligato a preparare una torta nuziale per un matrimonio tra persone dello stesso sesso” quando la cerimonia viola i suoi principi religiosi.

La decisione è stata presa con sette voti a favore e due contrari e inverte la sentenza di un tribunale del Colorado contro Phillips, che nel 2012 ha rifiutato di preparare una torta per la coppia gay formata da Charlie Craig e David Mullins. Il pasticciere doveva personalizzarla con illustrazioni e disegni collegati al matrimonio omosessuale, e questo è stato il motivo del suo rifiuto, non il fatto di non voler vendere loro un prodotto.

La decisione si è concentrata sulla sentenza iniziale contro Phillips da parte della Commissione per i Diritti Civili del Colorado e non ha affrontato la questione più ampia relativa al fatto che i professionisti che si oppongono al matrimonio tra persone dello stesso sesso possano vedersi costrette a fornire beni e servizi per queste cerimonie, ha reso noto USA Today.

“Il risultato di casi come questo in altre circostanze deve attendere una maggiore elaborazione nei tribunali”, ha stabilito la maggioranza dei giudici, segnalando la battaglia più ampia di cui questo caso è stato solo una parte.

“Queste dispute devono essere risolte con tolleranza, senza una indebita mancanza di rispetto nei confronti di convinzioni religiose sincere e senza sottoporre le persone omosessuali a indegnità quando cercano beni e servizi in un mercato aperto”, ha segnalato la sentenza della Corte, elaborata dal giudice Anthony Kennedy.

“Le leggi e la Costituzione possono, e in alcuni casi devono, difendere le persone omosessuali nell’esercizio dei loro diritti civili, ma le obiezioni religiose e filosofiche al matrimonio omosessuale sono punti di vista protetti e in alcuni casi forme di espressione protetta”, ha annotato Kennedy, secondo il sito web The Hill.

“Anche se non è eccezionale che la legge del Colorado possa proteggere le persone omosessuali nell’acquisizione di prodotti e servizi negli stessi termini e condizioni offerti ad altri membri del pubblico, la legge dev’essere applicata in modo neutrale rispetto alla religione”, ha aggiunto.

Convinzioni religiose sincere

Il caso ha presentato elementi difficili sulla conciliazione adeguata di almeno due principi. Il primo è quello dell’autorità dello Stato e delle sue entità governative nel proteggere i diritti e la dignità delle persone omosessuali che affrontano discriminazioni quando cercano beni e servizi.

Il secondo è il diritto di tutte le persone di esercitare le libertà fondamentali in virtù del Primo Emendamento della Costituzione statunitense, che proibisce la creazione di qualsiasi legge riguardo all’istituzione ufficiale di una religione, che impedisca la libera pratica di questa, riduca la libertà d’espressione, indebolisca la libertà di stampa, interferisca con il diritto di riunione pacifica o proibisca la richiesta di una compensazione per danni governativi.

Il Giudice Kennedy ha detto che il Colorado ha fallito questa prova. “Qualunque siano la confluenza dei principi del discorso e il libero esercizio in certi casi, la decisione della Commissione per i Diritti Civili del Colorado su questo caso è stata incoerente con il dovere dello Stato alla neutralità religiosa. La ragione e il motivo del rifiuto del pasticciere si sono basati sulle sue convinzioni religiose sincere”.

Kennedy ha segnalato che il caso rappresenta una collisione di diritti, secondo il Washington Post. “I precedenti della Corte mostrano chiaramente che il pasticciere, nella sua qualità di proprietario di un’impresa al servizio del pubblico, potrebbe avere il diritto al libero esercizio della religione limitato dalle leggi generalmente applicabili”.

A favore del pasticciere si sono espressi i giudici Kennedy, Stephen Breyer, Elena Kagan, Neil Gorsuch, Clarence Thomas e Samuel Alito, così come il presidente del Tribunale Supremo, John Roberts. Si sono invece espresse contro i giudici Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor.

Phillips aveva perso quasi tutti i round della sua lunga battaglia legale fino a questo lunedì. Per lui la questione da dibattere non riguardava i clienti, ma la violazione dei suoi principi. “Non si tratta di rifiutare questi clienti, ma di realizzare una torta per un evento religioso sacro che entra in conflitto con la mia coscienza”, ha dichiarato il pasticciere secondo Fox News.

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