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Come e con chi devono celebrare la Prima Comunione i figli di genitori divorziati?

FIRST COMMUNION

Shutt2016 - Shutterstock

Dolors Massot - pubblicato il 05/06/18

Non è facile riunire la famiglia spezzata di un bambino, ma ci sono criteri che aiutano a far sì che sia il suo giorno più speciale

Negli ultimi anni della sua vita, qualcuno chiese a Napoleone quale fosse stato il suo giorno più felice. Senza esitare, colui che era diventato imperatore di Francia rispose che il giorno in cui aveva provato la gioia più grande era stato quello della sua Prima Comunione.

Per molti bambini e molte bambine, la Prima Comunione è una data molto speciale del calendario, e le loro famiglie fanno di tutto perché sia un giorno indimenticabile.

Come riuscirci, però, quando i genitori del bambino o della bambina sono separati o divorziati? È chiaro che l’ideale è una famiglia unita, ma per quante famiglie per varie ragioni, a volte dolorose, non è possibile!

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Non è facile, ma non è neanche impossibile. Si tratta di un giorno pieno di emozioni e ricordi, ma bisogna saperli incanalare perché prevalga l’amore nei confronti del figlio. Ecco qualche suggerimento:

1. L’aspetto più importante del giorno della Prima Comunione è che il bambino riceverà il sacramento dell’Eucaristia, non i regali, né le parole, né la festa né il vestito.

2. Anche se i genitori non vivono più insieme, continuano ad avere una missione in comune: essere genitori, e questo li unisce. Ricordare questo fatto permetterà loro di passare sopra le questioni personali e di agire a favore del figlio o della figlia.

3. Ciò implica responsabilità (anche economica) da entrambe le parti: vestito, fiori in chiesa… E anche pazienza, mordersi la lingua se serve, preparare i familiari di entrambe le parti perché nessuno usi quel giorno come campo di battaglia…

4. La missione di essere genitori implica il fatto di dover parlare della Prima Comunione perché è un evento importantissimo per il figlio o la figlia. Bisogna parlare dei tre passi: 1) la catechesi previa (chi accompagna il bambino); 2) la celebrazione della Prima Comunione; 3) i mezzi perché il bambino o la bambina rispetti i suoi doveri come cattolico da quel momento (ad esempio andando a Messa la domenica).

5. Quanto alla celebrazione, in chiesa importanti saranno il bambino che fa la Comunione, la mamma e il papà, nonché il padrino e la madrina di Battesimo. I padrini interverranno anche in alcune parti della liturgia.

PIERWSZA KOMUNIA ŚWIĘTA
Shutterstock

6. Perché non ci sia conflitto tra chi si sente più vicino al bambino o in prima fila in chiesa, è meglio che mamma e papà ne parlino in anticipo. A volte non è facile accettare una decisione che lascia fuori un partner successivo, ad esempio.

7. Nessuno deve sentirsi ferito, ma allo stesso tempo, in caso di dubbio, va applicato un criterio di giustizia autentica.

8. I figli di genitori separati o divorziati – sia in custodia condivisa che se uno solo dei genitori si è assunto la sua educazione – soffrono per il fatto di avere una famiglia spezzata, per cui bisogna cercare di far sì che il giorno della Prima Comunione sia un’esperienza positiva. Il bambino dovrà pensare: “In questo giorno mamma e papà hanno fatto di tutto per dimostrare che mi vogliono davvero bene anche se non si amano più”.

9. La Prima Comunione del figlio o della figlia non deve quindi mai essere un’occasione per mostrare vendetta nei confronti dell’altro o per ricordargli cos’ha fatto di male in passato (prima della separazione o del divorzio), o per ferirlo mostrandogli come si trionfa con una nuova vita (con una fidanzata più giovane o un secondo marito più ricco…). Non è il momento, e bisogna tener conto del fatto che i bambini colgono qualsiasi dettaglio molto prima degli adulti.

10. Quanto al pranzo o alla festa successiva, è certo che comporterà delle spese, e quindi mamma e papà dovranno mettersi d’accordo sull’apporto di ciascuno, gli invitati e il protagonismo che avrà ciascuno di loro.

COMMUNION
Alicia Chelini - Shutterstock

11. Bisogna coordinare viaggi e alloggio dei parenti, perché è possibile che in casa non ci sia spazio per tutti.

12. La soluzione migliore è una bella conversazione. A volte è meglio che ci siano due festeggiamenti separati, altre che ci sia un solo festeggiamento con orari per i quali alcuni invitati non si incontrino (se devono provocare un conflitto con l’altra parte della famiglia).

13. Ricordate che il bambino o la bambina non ha motivo di essere informato/a di tutti i preparativi, e men che meno delle questioni difficili. Ci sono cose di cui mamma e papà devono parlare quando non è presente, se necessario alla presenza di un mediatore.

14. Non si deve mai ricorrere al ricatto emotivo nei confronti di un bambino con regali o manipolando le azioni di mamma o papà.

15. Un buon proposito tra i genitori è cercare di far sì che la festa della Prima Comunione sia il più bel giorno nella vita del figlio e convincersi che il modo migliore per riuscirci è mettersi tutti d’accordo.

16. Se preparando la celebrazione della Prima Comunione credete che si tratti di un compito duro e problematico, ricordate il senso di tutto ciò che volete fare per vostro figlio: “Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio” (Lc 18,27).

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