Fanno parte dell’oratorio Giovanni Paolo II di Olivarella e si esibiscono sulle note di una cover del tormentone de Lo Stato sociale. Per alzare la propria voce, senza urla, e dire che chi è più debole ha la stessa dignità di tutti e ha parecchio da insegnarci
Hanno ragione da vendere, anzi no, da regalare lì all’Oratorio Giovanni Paolo II (il Papa sportivo, affascinate, grande comunicatore ma anche il Papa con il carisma della sofferenza, quella misteriosa offerta che unita a Cristo salva il mondo): ognuno di noi è un dono, ogni persona un bene, ogni vita una melodia da cantare e danzare. Questo vale per chi ha abilità normali e per chi ne è privato. Ognuno ha un lavoro da fare per rispondere insieme ai bisogni degli altri. Tra i commenti zeppi di cuoricini, commozione e qualche scontato “siamo noi i diversi” uno mi ha colpito particolarmente:
Spesso è proprio così: dove la vita ci mortifica siamo costretti a vedere l’essenziale. Veniamo atterrati, un poco umiliati ma per diventare più grandi, costretti ad andare al cuore della vita.
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Buona estate ragazzi!