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«Nella Chiesa è entrato il fumo di Satana». Cosa intendeva Paolo VI?

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Messaggero di S. Antonio/Creative Commons

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 30/05/18

I tormenti di Papa Montini raccontati in una sua lettera inedita. Ecco cosa lo agitava

La Chiesa è scossa dal “fumo di Satana“. Siamo negli anni del dopo Concilio. Paolo VI scrive una lettera che resta inedita fino a poche settimane fa. Quando Padre Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia, ne rivela il contenuto nel suo libro “La barca di Paolo”, Edizioni San Paolo.

Ecco il retroscena di quello scritto. Il 29 giugno 1972, Paolo VI ha sempre più il presentimento che c’è qualcosa di profondo e negativo che inizia ad affliggere la Chiesa. E’ forse il primo momento in cui il Papa avverte seriamente che la via del secolarismo e la mancanza di unità interna stiano diventando due grossi problemi per la Chiesa mondiale.

Incertezza e insoddisfazione

«… Si direbbe – denuncia – che da qualche misteriosa, no, non è misteriosa, da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, c’è l’incertezza, c’è la problematica, c’è l’inquietudine, c’è l’insoddisfazione, c’è il confronto», scrive scosso il Papa.

«Non ci si fida più della Chiesa. Ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale. Per rincorrerlo e per chiedere a lui se ha la formula per la vera vita. È entrato, ripeto, il dubbio nella nostra coscienza. Ed è entrato per finestre che dovevano essere aperte alla luce: la scienza!».


PAUL VI JOHN PAUL II

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Giornate nuvolose

La piaga è nel post Concilio. «… Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza… Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli…».

Terrore ed estasi

Che il Papa non fosse tranquillo lo dimostra un altro suo pensiero che aveva scritto otto giorni prima, il 21 giugno 1972. Il titolo è inquietante: “Il terrore e l’estasi”

Forse il Signore

mi ha chiamato a questo servizio,

non già perché io vi abbia

qualche attitudine,

o perché io governi e salvi la Chiesa

dalle sue difficoltà,

ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa,

e sia chiaro che Egli, non altri, la guida e la salva.


PAUL VI

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21 giugno 1963

Il 21 giugno 1963, nove anni prima di scrivere quel pensiero, Montini viene eletto Papa. Scriverà in un appunto: «… spero che tutti mi crederete se vi dico che non solo non ho mai aspirato, e nemmeno concretamente ipotizzato una mia elezione a questo formidabile ufficio…».

E in un colloquio con lo scrittore francese Jean Guitton, suo caro amico, nel 1968, confiderà: «… ho avuto il terrore e l’estasi di essere eletto…».

Ma, una volta accettato il peso del pontificato, vi ha consacrato tutte le forze, tra molti ostacoli che gli faranno pensare finanche alle dimissioni.

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