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Il Vaticano e la Russia si trovano a Bari alcune settimane prima del grande incontro ecumenico

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Max ROSSI | POOL | AFP

Rencontre historique entre le pape François et le patriarche Cyrille de Moscou et de toutes les Russies, à la Havane (Cuba), le 12 février 2016. AFP PHOTO / MAX ROSSI / POOL / AFP PHOTO / POOL / Max ROSSI

Xavier Le Normand - i.Media per Aleteia - pubblicato il 25/05/18

Un incontro promosso dal Pontificio Comitato delle Scienze Storiche e dall'Accademia Russa delle Scienze prepara accademicamente l'incontro ecclesiale e diplomatico programmato per il 7 luglio.

Le relazioni tra il Vaticano e la Russia nel corso del XX secolo sono state affrontate nel corso di una conferenza ufficiale a tema storico tra i due Stati, riunitasi il 22 e 23 maggio 2018 – ha riportato l’agenzia cattolica AsiaNews il 24 maggio. Malgrado le tensioni, la Santa Sede ha cercato di esercitare della “carità diplomatica” – ha affermato un partecipante.

Organizzato dal Pontificio Comitato delle Scienze Storiche e dall’Accademia Russa delle Scienze, questo incontro si è svolto nella città di Bari. La cittadina affacciata sul mare Adriatico è nota per il fatto che custodisce le reliquie di san Nicola, venerato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi. Del resto è questa la città scelta da Papa Francesco per accogliere il prossimo 7 luglio un incontro ecumenico di preghiera per i cristiani del Medio Oriente.

Le discussioni hanno portato a parlare della «missione di pace delle Chiese cattoliche nel XX secolo». La “battaglia per la pace” è stata così toccata con particolare riferimento all’Ostpolitik vaticana verso l’URSS a partire dagli anni ’60. Concepita e attuata in particolare dal cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato tra il 1979 e il 1990, questa apertura verso i Paesi comunisti era una forma di “carità diplomatica”, ha dichiarato Matteo Luigi Napolitano.

Anche gli anni di rottura – in particolare quelli che hanno seguito la rivoluzione del 1917 – sono stati studiati. Malgrado le persecuzioni contro i cristiani, il Papa e i cattolici hanno continuato a offrire il proprio aiuto con discrezione, ha sottolineato Maria Chiara Dommarco. È stata così ricordata la figura di padre Edmund Walsh: tra il marzo 1922 e il novembre 1923, il sacerdote ha diretto a Mosca una missione pontificia di sostegno materiale, facendo del bene a molte decine di migliaia di persone.

“L’armonia rinnovata”

Un rappresentante del patriarcato di Mosca, padre Alexis Dikarev, da parte sua ha tenuto a evocare il metropolita Nicodemo, «morto fra le braccia di Giovanni Paolo I» nel 1978. Quel metropolita di Leningrado aveva tentato di facilitare un avvicinamento tra Roma e lo Stato russo. Se gli sforzi non hanno ottenuto il loro scopo, essi hanno tuttavia permesso dei progressi nel dialogo tra il patriarcato ortodosso e la Sede apostolica.

Per AsiaNews, questo seminario è segno della “rinnovata armonia” tra Mosca e il Vaticano, dopo l’incontro tra Papa Francesco e il patriarca ortodosso moscovita Kyrill occorso a Cuba nel febbraio 2016. Del resto i due uomini potrebbero rivedersi in occasione dell’incontro ecumenico del 7 luglio. Il Vaticano però non ha confermato se Kyrill figuri tra gli invitati.

[Traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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