Ecco a noi, dal luminoso Medioevo, i consigli sapienti della Santa renana. Una donna piena di talenti che tutti ha messo al servizio di Dio e dell'uomo, orientata alle cose del Cielo e così sapiente in quelle della terra
Una vita intensa e unitaria
Ildegarda di Bingen è una delle figure più interessanti del Medioevo: badessa benedettina, mistica, autrice di opere teologiche, musicista e compositrice, si occupò anche di cibo e alimentazione. Scrolliamoci di dosso tutti i pregiudizi sui cosiddetti “secoli bui”, che secondo la vulgata corrente erano arretrati e violenti, e naturalmente mortificavano le donne, emarginate e impossibilitate a far sentire la loro voce. La storia di Ildegarda è la prova di come le cose siano andate ben diversamente. Certamente erano anni turbolenti, ma i nostri sono forse tranquilli? Il XII secolo ha visto una grande crescita spirituale, intellettuale ed economica: commerci con paesi lontani, città che si sviluppano, fondazione di università e ospedali. Siamo nell’epoca dell’architettura romanica, dei trovatori e dei poemi cavallereschi, delle strade dei pellegrinaggi e di Bernardo di Chiaravalle.
E’ in questa Europa così vivace che vive la sua lunga vita Ildegarda di Bingen (1098 – 1179). Nasce in Germania, in un paese dell’Assia Renana, e già da bambina dimostra una spiccata sensibilità religiosa; entra giovanissima nel chiostro e a 38 anni è già superiora della clausura femminile di un convento benedettino. Non si occupa solo delle anime delle sue consorelle, ma amministra i lavori agricoli nei terreni del convento, accoglie ammalati e pellegrini, trascrive libri, confeziona vesti liturgiche; viaggia su incarico del Papa per predicare nelle piazze e nelle cattedrali. Questa vita così attiva non le impedisce di coltivare la preghiera e la meditazione: è una grande mistica.