La prima risale a quando, dopo la visita alla cattedrale di Santa Maria Nuova a Monreale (PA), ha concepito la piccola Sole insieme al marito Tomaso Trussardi.
«Era il gennaio 2013 e io desideravo fortemente essere di nuovo madre. Mi trovavo a Palermo per lavoro e un giorno andai a visitare la cattedrale diSanta Maria Nuova a Monreale. Fui immediatamente colpita dal bellissimo Cristo con le braccia aperte come per accogliere tutti e poi, in fondo alla navata destra, vidi una Madonna stupenda, con la veste dorata e il Bambino in braccio (La Madonna del Popolo ndr). Così, mi venne spontaneo, dal cuore, chiedere la grazia di diventare ancora mamma. E Lei mi ha ascoltato. Poco dopo mio marito (Tomaso Trussardi, ndr) venne a trovarmi a Palermo per il mio compleanno, che cade il 24 gennaio. Ebbene: in quell’occasione è stata concepita la nostra adorata Sole, che è nata il 10 ottobre di quello stesso anno» (poi, l’8 marzo 2015 si aggiungerà la figlia Celeste, ndr).
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La seconda grazia: Oropa

E ancora nel 2017, anno in cui ha subito una tentata estorsione da parte di “furfanti” che minacciavano di lanciare l’acido in volto alla sua primogenita Aurora Ramazzotti.
«La Santa Vergine mi è stata molto vicina in un momento molto duro, nel marzo del 2017, quando ho subìto una tentata estorsione. Dei furfanti che sembravano molto bene informati sulla mia vita mi mandavano delle e-mail minacciose: se non davo loro una somma folle in bitcoin (la moneta digitale, ndr) avrebbero buttato dell’acido sulla faccia di Aurora. Mi sentii paralizzata dalla paura, annientata e mi rivolsi in pre- ghiera alla Mamma Celeste. Di nuovo Lei mi ha risposto e mi ha fatto sentire la sua vicinanza e il suo ascolto. Tomaso mi aveva chiesto di accompagnarlo a Biella per una rassegna di automobili antiche, ma io esitavo, non ne avevo alcuna voglia. Fin quando non telefonò l’organizzatore: “Devi venire anche perché ti voglio portare dalla Madonna di Oropa”. Non ci potevo credere, perché avevo appena pregato la Vergine e mi stavano invitando ad andare a trovarla, era come se mi chiamasse».
«Per me – conclude Michelle – non fu una semplice coincidenza. Tornai da quella visita a Oropa con una forza e un’energia incredibili. Presi il coraggio e presentai la denuncia alla Polizia postale e così i delinquenti sono stati identificati».