L'amore coinvolge talmente la nostra esistenza che spesso rende inevitabile l'incontro con il dolore, ma non rifuggendolo saremo capaci di guarire qualsiasi ferita
Ho alzato la serranda del mio salotto per lasciar entrare i tenui raggi del sole del mattino e ho visto fluttuare le minuscole e inevitabili particelle che mi ricordano quella polvere spirituale che in genere si trova nella coscienza e che si riesce a vedere solo attraverso una sensibilità che reclama il fatto che esistono ancora aspetti della vita da sistemare.
Senza sensi di colpa.
C’è stata tuttavia una tappa nella nostra vita in cui mio marito ed io, avendo ricevuto le nostre ferite personali, non facevamo più caso al dolore che potevano averci inflitto, concentrandoci sulle ferite e sul dolore che avevamo provocato ai nostri figli per via dei nostri errori.
Eravamo consapevoli del fatto che è stato proprio per le nostre ferite che li abbiamo commessi, e quindi pensavo: “Se avessi saputo quello che so oggi… Se fossi stata più paziente e comprensiva… Se…”
Ora posso allontanare quelle idee, perché ho capito che nonostante tutto mio marito ed io siamo cresciuti interiormente, e quindi abbiamo più amore e più saggezza di quella che abbiamo dato loro in quel momento.
Non indulgiamo più in egoismi, discussioni inutili, mancanza di donazione, di abnegazione, di delicatezza, di affetto. Tra noi e nei loro confronti.
La luce calda colpisce le loro fotografie.