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Dio è giovane o anziano?

YOUNG

Ricardo Moraleida-(CC BY-SA 2.0)

Juan José Omella - pubblicato il 23/05/18

Papa Francesco dice che i giovani, i grandi emarginati nella nostra epoca convulsa, sono in realtà fatti della stessa pasta di Dio

In un recente libro-intervista a Papa Francesco si è scelto un titolo che può sorprendere, Dios es joven (Dio è giovane, ed. Planeta). Il titolo fa parte di un motto un po’ più lungo: “Dio è sempre giovane, è sempre nuovo”.

L’autore dell’intervista, il giornalista e scrittore Thomas Leoncino, ha spiegato i motivi della scelta del titolo.

“Eravamo seduti, faccia a faccia, in una stanza al pianterreno della Domus Sanctae Marthae quando Papa Francesco ha pronunciato queste parole. Ricordo il momento in modo esatto e con chiarezza totale, lo scintillio nel suo sguardo, con cui sembrava quasi voler trasmettere insieme alle parole qualcosa di profondo e liberatore. Eravamo al quinto incontro per la preparazione di questo libro, e quella frase mi ha colpito con una forza inusitata. Con quelle parole memorabili, il Pontefice affermava che i giovani, in altre parole i grandi emarginati nella nostra epoca convulsa, erano fatti in realtà ‘della stessa pasta’ di Dio”.

Poi il Pontefice ha voluto aggiungere una nuova riflessione:

“Nel Libro dell’Apocalisse (21,5) troviamo questa frase: ‘Ecco, io faccio nuove tutte le cose’. Dio è quindi colui che rinnova sempre, perché Egli stesso è sempre nuovo. Dio è giovane! Dio è l’Eterno che non ha tempo, ma che è capace di rinnovare, di ringiovanirsi continuamente e di ringiovanire tutto. Le caratteristiche più peculiari dei giovani sono anche le sue. È giovane perché fa sì che tutto sia nuovo e stima le novità; perché sorprende e stima la sorpresa; perché sa sognare e desidera i nostri sogni; perché è forte ed entusiasta; perché costruisce relazioni e chiede anche a noi di farlo; perché è socievole”.

Papa Francesco spera molto nei giovani, e per questo ha voluto che siano al centro del prossimo Sinodo, con il desiderio che siano anche il cuore della Chiesa.

Dobbiamo compiere un cammino di conversione pastorale per scoprire come renderci accessibili per poter accogliere e accompagnare i giovani e far fronte alle loro necessità spirituali.

Dobbiamo tenerlo ben presente e dedicare il nostro tempo all’essenziale nel nostro ministero, visto che nessuno lo farà per noi.

Estratto dalla lettera pastorale settimanale dell’arcivescovo di Barcellona del 20 maggio 2018

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