Tradizionalmente, la Chiesa commemora ogni anno la vita di un santo o di una santa nel giorno della sua morte (o “nascita al Cielo”). Questo non è il caso del beato Carlo d’Austria. La Chiesa ha preferito privilegiare una data più significativa della sua vita, quella che avrebbe segnato una tappa-chiave nel suo cammino verso la santità: il giorno del suo matrimonio, celebrato il 21 ottobre 1911.
Ultimo imperatore d’Austria e re di Ungheria, difensore instancabile della pace durante la prima guerra mondiale, il beato Carlo di Asburgo nacque il 17 agosto 1887 in Austria. Era pronipote dell’imperatore Francesco Giuseppe. Tirato su dai suoi genitori in un cattolicesimo fervente, si mise presto in luce per la sua grande pietà. Il bambino conseguì una formazione curata che fu prolungata nel corso di studi secondari dai benedettini. Siccome l’ordine di successione gli lasciava poche speranze di diventare imperatore, si dedicò alla carriera militare. Incantato dalla principessa Zita di Borbone, principessa di Parma, che condivideva con lui una grande pietà, la chiese in sposa nel 1911 a Mariazell, durante un pellegrinaggio. Carlo d’Austria e Zita formarono una coppia ammirevole. Avrebbero avuto otto bambini.
Dio al centro della vita di coppia
Una successione di decessi e di drammi famigliari lo avvicinarono al trono, e in seguito all’assassinio di suo zio Francesco Ferdinando, a Sarajevo, nel 1914 Carlo divenne l’erede diretto. E così, alla morte di Francesco Giuseppe, nel 1916, divenne imperatore. Ma dirigere un impero in piena guerra implica infinite difficoltà.
In mezzo alla tempesta, Carlo non dimentica mai l’importanza del suo matrimonio. Malgrado l’umiliazione dell’esilio, che nel 1918 li isolerà definitivamente sull’isola di Madera, dove avrebbero vissuto in grande povertà, Carlo e Zita restarono uniti più che mai, anche quando dovettero affrontare la malattia che si sarebbe portato via Carlo nel 1922.
Una vocazione alla santità
Nel corso dell’omelia pronunciata in occasione della beatificazione, nel 2004, papa Giovanni Paolo II ha ricordato che
il compito decisivo del cristiano consiste nel cercare in tutto la volontà di Dio, riconoscerla e seguirla. L’uomo di Stato e cristiano Carlo d’Austria si pose quotidianamente questa sfida. Ai suoi occhi la guerra appariva come “qualcosa di orribile”. […]. La sua principale preoccupazione era di seguire la vocazione del cristiano alla santità anche nella sua azione politica. Per questo, il suo pensiero andava all’assistenza sociale. Sia un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno in Europa la responsabilità politica!
Il beato Carlo d’Austria e la sua sposa sono un’inesauribile fonte d’ispirazione per costruire un matrimonio solido e raggiante.
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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]