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Quando si perde il proprio parroco

Catholic mass. Priest.

Pascal Deloche / Godong

David Mills - pubblicato il 19/05/18

Non era il sacerdote che avremmo scelto se qualcuno ce lo avesse chiesto, ma ora che se ne va...

Non amo i cambiamenti, ed ecco che quella domenica davanti a noi c’era un uomo nuovo. La mia prima reazione quando si è presentato è stata pensare che il Diritto canonico proibiva i sacerdoti con i baffi. Mia moglie ed io amavamo molto il nostro parroco. Ci piacevano la sua celebrazione più formale della Messa, la sua predicazione logica e chiaramente dottrinale e il fatto che pensasse sempre che c’era qualcosa che dovevamo ascoltare, che ci piacesse o meno.

Questo tizio nuovo chi era? Cos’era? Cosa avrebbe cambiato di quello che ci piaceva? Sapevamo per certo che non sarebbe stato come padre Mike.

Avevamo ragione. Padre Rich Jones non era padre Mike. Predicava dalla navata e le sue omelie tendevano a divagare. Non era interessanto all’insegnamento come padre Mike. Cantavamo sempre meno inni antichi degli Inni di San Michele, e alla fine il libro degli inni è scomparso dai banchi. Cantavamo più canzoni che mi facevano venire in mente pensieri oscuri sugli anni Settanta. Anche se non era in alcun modo irriverente, padre Rich non era formale come padre Mike quando celebrava la Messa.

Non era il sacerdote che avremmo scelto se qualcuno ce lo avesse chiesto. Sospetto che stavamo reagendo in quel modo perché non si adattava all’episcopalianesimo residuo in noi come aveva fatto padre Mike. Comunque ci sentissimo, sapevamo che St. Joseph’s era la nostra chiesa e lui era il nostro parroco. Ci saremmo adattati.

Dieci anni dopo, l’annuncio che ci avrebbe lasciato entro un mese mi ha provocato un dolore proprio al centro del petto. Mia moglie era stata malata, e quando gliel’ho detto in seguito ha pronunciato l’“Oh” più triste che abbia mai sentito.

Perdere un sacerdote che si ama

Perdere un sacerdote che si è imparato ad amare è molto difficile. La Messa a St. Joseph mi aveva sempre reso felice, non solo perché la Messa è la Messa, ma perché era la Messa di padre Rich. Gesù era lì, non solo nel sacramento, ma anche nel modo in cui parlava e celebrava, e in quello in cui si rivolgeva dopo alle persone.

Mi sono chiesto cosa fosse cambiato nei dieci anni in cui lo avevamo avuto come parroco. È cambiato lui, come fa chiunque prenda sul serio quello che sta facendo, soprattutto se lo ama, come fa chiaramente padre Rich. Ha iniziato a predicare dal pulpito con un foglio, cosa che ho subito approvato. Le omelie sono diventate sempre più organizzate, e sono certo che siano andate anche più a fondo, anche se non ricordo bene le prime e quindi non posso esserne del tutto sicuro.

Ci siamo avvalsi dei suoi consigli nella Confessione. Ho apprezzato il modo in cui confortava e allo stesso tempo esortava, e a volte esortava confortando al contempo. Quando nel confessionale c’era lui sentivo, come dicono i miei amici evangelici, che stavo “facendo affari” con Dio.

Abbiamo avuto anche il suo esempio di preghiera. Ricordo di essermi seduto in chiesa tra la fine della Confessione serale del mercoledì e l’inizio della Messa e di averlo visto in ginocchio qualche banco avanti a me a pregare davanti al Santissimo Sacramento. Sembrava rapito. Una volta sono arrivato proprio alla fine del tempo dedicato alle Confessioni e lui stava uscendo dal confessionale. È ritornato dentro con uno sguardo addolorato – non infastidito. In seguito ho capito che voleva andare a pregare.

La Messa serale del mercoledì era mariana. Abbiamo trovato toccante la sua devozione per la Beata Vergine, ma ancor più affascinante quanto fosse naturale. Parlava di Lei e con Lei come di una persona reale che fosse lì con noi. Potrebbe non sembrare una gran cosa, ma siamo giunti nella Chiesa da una traduzione cristiana la cui pietà era in parte performativa, come dicono gli accademici. Se si parlava a Maria, cosa che erano in pochi a fare, le si parlava come se si stesse prendendo parte a un rituale, non come se si parlasse alla propria madre. Padre Rich, invece, parlava a sua Madre.

Non mi aspettavo nulla di tutto questo quando abbiamo conosciuto padre Rich quella prima domenica e per molti mesi a seguire. Non mi aspettavo che ci saremmo sentiti come ci sentiamo ora una volta ricevuto un altro incarico. Ecco cosa penso sia accaduto: abbiamo avuto per dieci anni un sacerdote che amava Gesù, il suo ministero e il suo gregge. Si impara facilmente ad amare un uomo del genere. Grazie per il fatto di essere il nostro parroco, padre Rich.

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