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Perché maggio è il mese delle spose?

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Kjika | CC0

A12 - pubblicato il 18/05/18

E qual è il rapporto con la Festa della Mamma e il mese di Maria?

Nell’emisfero nord, soprattutto nelle regioni in cui la differenza tra le stagioni è più accentuata, maggio è il mese della primavera, in cui la natura fiorisce lasciandosi dietro freddo e neve. Gli animali escono dalle loro tane e gli alberi si riempiono di foglie. L’esperienza di vita si manifesta con grande impeto dopo un tempo prolungato di “addormentamento”.

La natura addormentata degli animali e delle piante, vita sfidata dal freddo e dalla neve, è una metafora materiale di ciò che avviene nel mondo spirituale delle persone. San Paolo stesso diceva che le creature gemono in attesa della piena manifestazione dei figli di Dio. La vita che Cristo ci comunica con la sua Resurrezione, e che celebriamo ancora con la liturgia della Chiesa, si fa strada nei nostri cuori e nel mondo che ci circonda, nelle comunità in cui siamo inseriti e nella società nel suo insieme. Questa vita, che ci è stata comunicata nel Battesimo ed è stata curata e coltivata nel corso degli anni, in primo luogo dai nostri genitori e dai familiari più prossimi, darà frutto nel corso della nostra vita man mano che rispondiamo con la nostra libertà agli influssi della grazia su di noi in quest’opera riconciliatrice del Signore Gesù.

Come collegare tutto questo alle spose, che ricordiamo nel mese di maggio? Possiamo trovare un suggerimento nella Sacra Scrittura, nel Cantico de Cantici, nel quale è ritratta in modo splendido la situazione della sposa, che aspetta con ansia il suo amato. La Tradizione della Chiesa ha visto in quella sposa la natura umana e nello sposo il Signore Gesù, che si unisce a lei con la sua Incarnazione. La natura è ferita dal peccato originale e dai peccati personali che ad esso si sono sommati nella storia dell’umanità, ma possiede una bellezza ancor più profonda, fondata sull’immagine e sulla somiglianza che distinguono gli esseri umani dalle altre creature materiali.

Maggio è il mese delle spose perché è il mese della vita, della speranza che irrompe, sia nella sfera naturale che in quella spirituale. L’uomo e la donna, amandosi a vicenda e unendosi indissolubilmente nel matrimonio, sono chiamati da Dio a cooperare al grande mistero della venuta al mondo di una nuova vita umana, di una persona chiamata ad essere figlia di Dio mediante il Battesimo. Nel nostro immaginario, tuttavia, la madre ha un ruolo di spicco in questa missione perché porta nel suo grembo per nove mesi quel dono meraviglioso per l’umanità. La realtà della sposa porta naturalmente a quella della madre. Quando la sposa si unisce in matrimonio allo sposo, nel cosiddetto amore sponsale, quel dono reciproco dà frutto nella generazione di nuove vite. In quella generazione, l’uomo e la donna sono cooperatori di Dio, creatore della persona umana che viene al mondo.

Maria, come nessun altro, ci mostra la bellezza della sposa e della madre. È forse per questo che il mese delle spose e delle madri è anche il mese di Maria. Lei, con il suo “Sì” generoso a ciò che le era stato proposto dall’angelo Gabriele, coopera con la Vita, con Dio stesso, che inserendosi nell’albero genealogico del genere umano è diventato la nostra vera Vite, dalla quale ci nutriamo e otteniamo la vita. Noi siamo i rami che dopo un lungo inverno possono dare nuovamente frutto quando restano uniti a Lui. In Maria, Sposa dello Spirito Santo, la natura umana è docilmente trasformata dall’azione riconciliatrice del Figlio. In Lei, l’Immacolata Concezione, troviamo la primizia della Riconciliazione, di quell’abbraccio che Dio vuole dare alla nostra umanità stanca e ferita. Maria è il fiore più bello, il primo ad essersi aperto tra la neve, annunciando la fine dell’inverno. È la sposa che non si è stancata di sperare nelle promesse dello sposo, che non ha mai dimenticato il suo popolo. È la madre del Salvatore, del frutto benedetto, e di conseguenza di tutti coloro che sono chiamati ad essere salvati da lui. Di tutti noi.

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