Sia in senso letterale che spirituale, il Vangelo si è realizzato come aveva detto Cristo
Questa domenica il cristianesimo potrebbe sembrare un po’ strano.
Nelle letture della Domenica dell’Ascensione, Anno B (o Giovedì dell’Ascensione in alcune diocesi), Gesù parla agli apostoli di strani segni che accompagneranno i credenti, e poi si eleva tra le nubi e scompare.
Ad alcuni sembrerà un po’ troppo, ma se si pensa alle affermazioni fatte ha un senso. In primo luogo, quei segni sono letteralmente veri.
“E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni”, dice Gesù. “Parleranno lingue nuove. Prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Marco 16, 17-18).
Immaginate se Gesù avesse detto invece: “Questi saranno i segni che accompagneranno gli americani: mapperanno il genoma umano. Cammineranno sulla Luna. Lotteranno contro gli alligatori e cureranno piaghe mortali”.
Non ci avrebbe dato fastidio. Sappiamo che gli americani hanno fatto tutte queste cose. Non ci aspettiamo, però, che ogni americano, o anche la maggior parte di loro, le abbia fatte tutte.
Dopo tutto, all’inizio del Vangelo Gesù dice “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”, ma nessuno si aspetta che ogni cristiano viaggi letteralmente in tutto il mondo per predicare e parlare a ogni singola persona di Gesù.
I seguaci di Gesù, come gruppo, sono in realtà andati in tutto il mondo. Hanno scacciato demoni (in ogni parrocchia) e parlato nuove lingue; conosco personalmente molte persone malate che sono state guarite; a San Paolo un serpente non ha fatto alcun male, e anche la comunità cristiana include sopravvissuti agli avvelenamenti.