Un vescovo indiano riferisce le sue preoccupazioni ad Aiuto alla Chiesa che soffre«Finché il BJP sarà al governo la vita sarà impossibile per noi. Da quando Modi è salito al potere gli attacchi anticristiani non hanno fatto che aumentare». Così dichiara monsignor Thomas Paulsamy ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, vescovo di Dindigul nello Stato meridionale di Tamil Nadu.
Il presule ha denunciato l’incredibile incremento degli attacchi ai danni dei cristiani e delle altre minoranze religiose durante la presidenza di Narendra Modi. Monsignor Paulsamy ha inoltre espresso i suoi timori circa l’eventualità che il leader del partito nazionalista induista Bharatiya Janata Party (BJP) possa vincere anche le prossime elezioni generali del maggio 2019, assicurandosi altri cinque anni al potere.
«Modi vuole trasformare l’India in un paese esclusivamente induista e continuerà a portare avanti la sua agenda – aggiunge il presule – I suoi ministri hanno più volte enfatizzato il loro supporto a misure atte a proteggere l’Induismo. Le minoranze sono viste come una minaccia, soprattutto cristiani e musulmani».
A dar ragione al vescovo il crescente numero di attacchi verificatosi dal 2014 ad oggi. «Da allora le relazioni tra induisti, cristiani, musulmani e le altre minoranze religiose sono nettamente peggiorate». Nel solo Tamil Nadu, dove i cristiani rappresentano il 12% della popolazione dall’inizio dell’anno si contano ben 15 attacchi anticristiani. Tra i crimini anche l’omicidio del pastore pentecostale Gideon Periyaswamy, trovato morto il 20 gennaio 2018 dopo che aveva denunciato alla polizia di aver ricevuto minacce da fondamentalisti indù. «Il BJP sostiene i fondamentalisti – afferma monsignor Paulsamy – e la polizia spesso perseguita le vittime anziché aiutarle».
Un quadro reso ancor più preoccupante dal tentativo di Modi e del suo governo di estendere le leggi anticonversione all’intera federazione. Nate per prevenire le conversioni forzate, ma di fatto all’origine di dure discriminazioni, violenze e violazioni dei diritti delle minoranze religiose, tali leggi sono ad oggi applicate in sette dei 29 stati indiani. «Modi non abbandonerà questo progetto. A lui non interessa far rispettare la Costituzione, vuole soltanto affermare i valori ed i principi dell’Induismo. E se rimarrà per altri cinque anni al potere per noi cristiani saranno tempi davvero difficili».