Certo non si fermerà, ma la reputazione del sistema sanitario inglese ne esce parecchio compromessa, e qualcuno è stato costretto a far firmare un patto a Tom per ottenerne il silenzio (sarebbe molto bello conoscerne i termini: il silenzio su cosa, e in cambio di cosa. Se l’ospedale non avesse niente da temere o da nascondere i familiari dei pazienti potrebbero esprimere liberamente le loro opinioni).
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Ancora una volta, come per le Sentinelle in piedi o per il family Day si è mosso un popolo che sembra un po’ quello degli hobbit, piccoli e senza grandi mezzi (io ho anche i piedi grossi, sebbene non pelosi come quelli degli hobbit). Nessun potere a sostenere, nessun finanziamento, ma i cuori infiammati della stessa passione, la ragione ben formata e la testa accesa. Devo dire che questa volta, chissà, forse anche grazie al Papa, o grazie al fatto che siamo eredi di una grande civiltà (noi avevamo il diritto romano quando gli inglesi si prendevano a randellate per una pecora), si è mossa anche tanta gente che, forse, non è la solita del giro prolife presente a tutte le iniziative. La verità si impone, ha una sua forza che non può essere negata.
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Per questo io credo sia importante usare tutti i – pochi – mezzi che abbiamo: i social, la rete in generale, la rete di carne (per la veglia di domani sera -stasera, per chi legge, NdR- telefoniamo tutti a un amico che non ha Facebook, per esempio, soprattutto se abita in una città in cui la veglia non è stata ancora organizzata, che ci provi lui). Leggere, scrivere, formarsi, informarsi. Attingere a chi ne sa più di noi. Ricordarsi che anche alcune piccole scelte possono fare la differenza, tipo l’8 e il 5 per mille (io lo do a Oratorium per tutto il lavoro di “resistenza culturale” che fa, per il bene che genera e fa circolare, ma chi ha qualcosa di valido in cui crede, continui a sostenerlo; l’importante è scegliere qualcosa, perché se non lo fai il 5 per mille delle tue tasse andrà diviso tra le associazioni che hanno ricevuto più firme, e non vorrei mai trovarmi a sostenere la Lav, quella che distribuisce nelle scuole depliant che insegnano ai nostri figli che “gli animali sono persone”: visto con i miei occhi).
Negli ultimi anni si è sviluppata più di prima (o forse sono io che prima non ci facevo caso) una rete di incontri per informare le persone in modo diverso dal mainstreaming, e quando capita a me di esserci (a parlare o, ancora meglio, ad ascoltare) la cosa più bella è vedere negli occhi della gente accendersi una luce, che io traduco come “ma guarda che bello! anche io la penso così, ma pensavo di essere strano visto che ero l’unico, invece no, siamo in tanti”. Ecco, siamo in tanti ad alzarci in piedi a difendere la vita, siamo in tanti a non accettare come la realtà ci viene raccontata (redattore, perché mi inviti in una trasmissione a parlare del ruolo della donna e poi non mi fai dire che il vero dramma della conciliazione non è come diventare presidente del cda ma come sfuggire alla riunione in ufficio quando c’è la recita di Natale?) e credo che sia un lavoro importante quello che molti di noi fanno per aiutare le idee buone a circolare. Candela in mano, rosario, penna per la dichiarazione dei redditi, tastiera: possono essere armi potentissime, non ce lo dimentichiamo.