Il Regno Unito è una terra ferita, dilaniata anzi. Le notizie che quotidianamente ci giungono da oltre Manica parlano di grandi ombre che si addensano sulle isole britanniche e sulla violenza che aggredisce la dignità della persona umana. Tre esempi su tutti: il caso di Alfie Evans ci ha fatto inorridire per quanto la forza dello Stato e della magistratura si è accanita contro la vita di un bambino; il fenomeno delle baby gang è in crescita esponenziale, di recente anche il giovane italiano Marzio Fagioli è stato picchiato a sangue da tre adolescenti a Cambridge; in Irlanda si svolgerà il prossimo 25 maggio un referendum sull’aborto, per abolire o mantenere l’ottavo emendamento che equipara la vita del nascituro a quella della madre.
Sfide impegnative, che possono essere guardate con rabbia, timore, avversione oppure come occasioni.
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Tra coloro che sono pronti ad affrontare queste ferite come opportunità, per dare testimonianza alla voce del Vangelo in difesa della dignità della persona umana, c’è un movimento di persone che si è riunito nel pomeriggio dello scorso 29 aprile per recitare un Rosario lungo tutte le coste dell’Inghilterra. L’evento si chiama, infatti, Rosary on the Coast e ha visto l’adesione di 40 mila fedeli in più di 400 località. A guidare il gesto le parole del Vescovo Keenan:
Siamo venuti a pregare per un rinnovamento della fede cattolica nella nostra Chiesa e nella nazione. Siamo venuti a pregare per una nuova grande Evangelizzazione della nostra terra per opera dello Spirito Santo attraverso tutto il popolo di Dio: gli anziani, i bambini, anche i neonati attaccati al seno, ogni sposo nella sua stanza, ogni sposa sotto il suo tetto, anche tutti i preti.
Ricordiamoci della Fede dei nostri Padri, dei nostri nonni, i cui sacrifici eroici,
quando si trovarono ad affrontare il nulla, portarono alla costruzione di cattedrali, chiese e scuole che sono ancora sotto i nostri occhi; da esse si spande ancora su tutte le nostre rive un’aria di santità e devozione. (da Scottish Catholic Observer)
La data scelta per questo momento collettivo di preghiera non è casuale, come testimoniano gli organizzatori: il 29 aprile, quinta domenica di Pasqua, ricorre la memoria di Nostra Signora della Fede e di Santa Caterina, patrona d’Europa; ricorre inoltre il 50esimo anniversario dell’introduzione della Legge sull’Aborto riguardo a cui Lord David Alton ha dichiarato: «siamo l’epicentro geopolitico della cultura della morte» (si parla infatti di 9 milioni di aborti dall’approvazione della legge).
Il vescovo John Keenan, della diocesi di Paisely in Scozia e tra i promotori del Rosario sulla Costa, ha ben presente questa ferita al cuore della civiltà e ha preparato l’evento con una riflessione toccante:
Il nostro mondo è impegnato in un’insidiosa battaglia sul significato della persona umana. Visioni antropologiche aggressive insistono sul fatto che non esiste nulla di vero che precede la natura umana e che l’unico bene per ciascuno è che si possa liberamente scegliere un’identità in base alla propria testa. Questo comporta un significato radicalmente nuovo dell’idea dei pro-choice perché è un tentativo di impossessarsi della Creazione stessa. La nostra visione cristiana si batte, invece, per proporre l’idea che Dio, nel suo piano amorevole di Creazione, ci abbia già donato la natura migliore possibile per noi, così che il senso della nostra vita e la felicità consistano nello scoprire, e non nell’inventare, la verità di chi siamo. Questa strada siamo convinti che ci porti alla vera dignità, alla libertà e alla pace.