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Insomma, «Marx commemora Marx», come sintetizza Settimananews il sito in rete dei Dehoniani. Per il cardinale, infatti, Marx «era un acuto analizzatore del capitalismo» e «oggi cominciamo a vedere quali effetti politici ed ecologici ha avuto un capitalismo mondiale, globale e senza freni». Infatti, «se si combina l’imperativo tecnologico — “ciò che è tecnicamente possibile, lo si può anche fare” — con quello economico — “ciò che crea profitti, non deve essere ostacolato” — e lo si collega con una morale del male minore, ciò conduce all’abisso. Molte cose da lui indicate le vediamo solo ora in tutta la loro ampiezza». In questo senso, per il cardinale Marx, che rivela di essere stato sempre affascinato dalla lettura dei testi del suo omonimo, la dottrina sociale cattolica ha un significativo debito di riconoscenza nei confronti del padre della dottrina marxista. «Noi siamo tutti sulle spalle di Karl Marx», dice il cardinale citando il teologo gesuita Oswald von Nell-Breuning. «Ciò non significa — puntualizza — che sia un padre della Chiesa. Ma la sua posizione è sempre stata un punto di discussione». In ogni caso, prosegue, «noi non avremmo dovuto lasciarci rubare da un capitalismo senza freni la bandiera della giustizia verso gli operai e la solidarietà verso coloro che sono calpestati».